tag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post2726387708666949337..comments2023-10-30T11:07:12.251+01:00Comments on L'eminente dignità del provvisorio: E alla fine si salvarono solo gli 883...Unknownnoreply@blogger.comBlogger11125tag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post-65703757585173205102007-06-26T19:44:00.000+01:002007-06-26T19:44:00.000+01:00Intere generazioni rovinate dalla psicoanalisi :))...Intere generazioni rovinate dalla psicoanalisi :)))))Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post-54327731950297006482007-06-26T16:21:00.000+01:002007-06-26T16:21:00.000+01:00X Claudio Ughettoeh!!! ti capisco...quando c'è di ...X Claudio Ughetto<BR/><BR/>eh!!! ti capisco...<BR/><BR/>quando c'è di mezzo quel vecchio arnese di Freud, tutto diventa più difficile perché...<BR/><BR/>da quel momento in poi, le "emozioni" non si possono più vivere in santa pace,<BR/><BR/>bisogna analizzarle...<BR/><BR/>e, allora, cominciano le pippe, mentali e non solo...<BR/><BR/>miro renzaglia<BR/><BR/>:-)))Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post-58074523514775215652007-06-26T12:56:00.000+01:002007-06-26T12:56:00.000+01:00Per Miro:il fatto che Battisti non mi piaccia non ...Per Miro:<BR/>il fatto che Battisti non mi piaccia non significa che io ne sminuisca l'importanza. Credo abbia segnato non poco la storia della musica italiana, ma personalmente (ed è un parere discutibilissimo) credo abbia divulgato una poesia kitschicheggiante che non reggo.<BR/>Ci dev'essere il vecchio Freud di mezzo. Mia madre adorava Battisti. Si commuoveva sentendo "Emozioni", ed io ci ho fondato la mia ribellione adolescenziale, chiedendomi cosa ci fosse di piacevole in un testo del genere.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post-38821211774006425732007-06-26T12:18:00.000+01:002007-06-26T12:18:00.000+01:00Gentile Susanna, obiezione assolutamente fondata! ...Gentile Susanna, obiezione assolutamente fondata! Non vorrei ricordarmi male ma Berselli nel libro non affronta Franco Battiato. Se lo fa, si limita a sfiorarlo. Riferirò dopo aver controllato.<BR/>A presto.<BR/>RobertoRoberto Alfatti Appetitihttps://www.blogger.com/profile/14592903799948988750noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post-33222586404975425622007-06-26T11:59:00.000+01:002007-06-26T11:59:00.000+01:00Nessuna parolina per Franco Battiato???Che resta f...Nessuna parolina per Franco Battiato???<BR/><BR/>Che resta fuori perché non è mai stato dentro i cosiddetti recinti o steccati???<BR/><BR/>E come dice in:<BR/><BR/>I'M THAT (dal CD 10 Stratagemmi)<BR/><BR/>"What glorious light<BR/>wisdom without bound<BR/>wrapt in eternal solitary shade <BR/>The impenetrable gloom<BR/>of light intense<BR/>impervious inaccessible immense<BR/><BR/>And brought light to the gods and mortal man<BR/>my abstinence and renunciation left his heaven to me<BR/>you are a hero you are what is ten times more.<BR/><BR/>We're come from stars’ cosmic nature<BR/>now we are destroying the future<BR/><BR/>A real man <BR/>everything is good<BR/>inspired by love and wine <BR/><BR/>The light which is in me<BR/>is now ablaze in me<BR/>I come from the first chosen<BR/><BR/>What joy to breathe the scent of open air<BR/>which die like the last rays of the sun<BR/>no mortal man has lifted my veil.<BR/><BR/>I'm neither Muslim nor Hindu <BR/>Non sono mussulmano nè induista<BR/>nor Christian nor Buddhist <BR/>nè cristiano nè buddista<BR/>I'm not for the hammer <BR/>non sono per il martello<BR/>neither for the sickle <BR/>nè per la falce<BR/>and even less for the tricolour flame <BR/>nè tanto meno per la fiamma tricolore<BR/>because I'm a musician <BR/>perchè sono un musicista"<BR/><BR/>Cordialmente<BR/><BR/>Susanna DolciAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post-29385492120870625392007-06-25T18:14:00.000+01:002007-06-25T18:14:00.000+01:00X Claudio Ughettoscrivi:"3) Mi spiace ma Battisti ...X Claudio Ughetto<BR/><BR/>scrivi:<BR/><BR/>"3) Mi spiace ma Battisti proprio non lo sopporto. Credo che Mogol sia l'autore di testi più parodiabile dopo Baudelaire. E forse gli ho fatto involontariamente un complimento."<BR/><BR/>replico:<BR/><BR/>oh!!! vai quasi d'accordo (anzi, senza il quasi...) con il leggendario Stefano Pivato che, a monte delle 246 pagine del suo memorabile studio sulla canzone popolare italiana "La storia leggera" (Ed il Mulino, 2003) trova la maniera di citare una sola volta lucio battisti in una nota a piè della sua 183a pagina...<BR/><BR/>ma quale Baudelaire? <BR/><BR/>...e "anima latina"?<BR/><BR/>miroAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post-9403254320010810472007-06-24T20:30:00.000+01:002007-06-24T20:30:00.000+01:00Di Dylan, a noi, è arrivata una versione molto con...Di Dylan, a noi, è arrivata una versione molto condizionata dall'immaginario cattocomunista (di cui i Nomadi sono il virus). E' impossibile prendere parte a qualsiasi manifestazione pacifista senza che qualcuno intoni "Blowin in the wind", canzone che Dylan stesso ha finito per detestare, tant'è che durante i concerti evita di suonarla, oppure la suona con intonazioni irriconoscibili, tanto per irritare il pubblico. L'ex compagna Joan Baez non gli ha fatto un buon servizio. Lei s'incazzo molto quando lui, nel 1964, dopo la marcia per i diritti civili, dichiarò al mondo che non si sarebbe mai fatto ingabbiare in una ideologia perché difendeva il suo essere artista e iniziò il suo percorso più estremo e creativo. Dylan non è mai stato politicamente corretto, e tra il 1965 e il 1968 la sua arte si indirizzerà a stravolgere la forma canzone per arrivare a qualcosa di totale. Quando credevano di averne fatto un menestrello progressista, ecco che lui scodella "Just like a woman", ad esempio, mandando in bestia le femministe. <BR/>Si, lui veniva da Marte, per l'epoca. Ma senza di lui probabilmente non esisterebbero Tom Waits, Nick Cave, De André, De Gregori, Neil Young, Guccini e neppure il John Lennon più ispirato (diventato subito suo amico, ma Lennon non riuscirà a preservarsi libero dai condizionamenti ideologici come il maestro).<BR/><BR/>Riguardo alla differenza tra Gramsci e Pasolini ho capito cosa intendi, ed è chiaro che la mia simpatia va per il secondo.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post-21064039844684892242007-06-24T13:36:00.000+01:002007-06-24T13:36:00.000+01:00Ciao Claudio. Dylan non l'ho citato, ma Berselli l...Ciao Claudio. Dylan non l'ho citato, ma Berselli la pensa esattamente come te. Scrive: "Dylan canta come nessuno ha mai cantato, non ha predecessori né successori, è venuto da Marte". Le varie versioni importate il più delle volte rappresentano scimmiottature in salsa ideologica, buone per pubblici ammaestrati.<BR/>D'accordo su Gramsci, anche se l'approccio tra i due è diverso. Gramsci (semplificando, mi rendo conto) teorizza di utilizzare la cultura per creare e consolidare il consenso, per irregimentarlo, per fini di parte; Pasolini è più libertario, meno condizionato e condizionabile rispetto alla politica, non è un militante né un ideologo, non fa cultura, è cultura, è espressione del suo tempo.<BR/>Morandi... mio Dio no! :)Roberto Alfatti Appetitihttps://www.blogger.com/profile/14592903799948988750noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post-78406026733515685242007-06-24T12:58:00.000+01:002007-06-24T12:58:00.000+01:00Alcuni punti del tuo articolo, Roberto, sono inter...Alcuni punti del tuo articolo, Roberto, sono interessanti e acuti, soprattutto quando sottolinei la differenza (attraverso Berselli) tra i "cantautori", in genere pessimi musicisti e pure demagogici, e gli artisti come De André, Dalla o De Gregori (con le dovute differenze qualitative). Aggiungerei che i veri artisti musicali hanno apportato un immaginario, seguendo l'artista per eccellenza, colui che nel bene e nel male ha segnato la musica del '900 distaccandosi per primo dalla "protest song" cui i radical chic volevano relegarlo: Bob Dylan.<BR/>De André è quello che maggiormente ha portato in Italia il genio di Bob Dylan, facendo del testo e della musica un percorso indissolubile, sconvolgendo la forma stessa della canzone e dell'album. E non è un caso che De André abbia come il maestro seguito una strada europea come l'altro aveva seguito quella dell'immaginario statunitense. Album come "Higway 61 revisited" o "Blonde on Blonde" sono stati, per l'epoca, qualcosa di inaudito.<BR/>Tuttavia:<BR/><BR/>1) Direi che prima di Pasolini fu Gramsci a cogliere gli aspetti positivi della cultura "nazionalpopolare" e quindi dell'immaginario collettivo (e lo dico, come sai, da "metapolitico).<BR/>2) Non so perché ma gli 883 sono la band preferita dai disabili mentali insieme a Gianni Morandi. Qualcosa vorrà ben dire (con tutto il rispetto per la sensibilità delle persone con cui lavoro).<BR/>3) Mi spiace ma Battisti proprio non lo sopporto. Credo che Mogol sia l'autore di testi più parodiabile dopo Baudelaire. E forse gli ho fatto involontariamente un complimento.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post-74245082322633488502007-06-23T14:58:00.000+01:002007-06-23T14:58:00.000+01:00Sono d'accordo con te, Miro, nel giudizio largamen...Sono d'accordo con te, Miro, nel giudizio largamente positivo del cosiddetto primo Battisti (sul secondo, invece, qualche perplessità ce l'ho. I primi album sono stati la colonna sonora dei miei vent'anni e anche oltre. Ascoltavo anche gli altri cantautori, qualche complesso (Marillon, Police...) ma le "emozioni" più forti arrivavano da Battisti. In macchina ancora oggi ho sempre almeno un cd di Battisti. Personaggio interessante, oltre che bravo artista. Berselli è pungente, arguto, brillante nella scrittura, il libro si fa leggere con gusto, persino con divertimento, specialmente quando denuncia il "pensiero unico" e disegna i quadri psicologici di Celentano, Mina, Vasco Rossi... Demitizza e fa sottolineature sociologiche interessanti e ci prende! In ogni caso, lui per primo ride di se stesso e arriva alla conclusione che la musica è essenzialmente emozioni e, come tali, personali e irrazionali.Roberto Alfatti Appetitihttps://www.blogger.com/profile/14592903799948988750noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post-74385968287639959972007-06-23T14:15:00.000+01:002007-06-23T14:15:00.000+01:00pur con tutto il rispetto del sig. Berselli e di m...pur con tutto il rispetto del sig. Berselli e di max pezzali, <BR/><BR/>lasciare fuori lucio battisti o, peggio, insinuarlo insignificante nel panorama musicale che ha illustrato "leggermente" gli anni '70 ed ultra,<BR/><BR/>mi sembra atto di blasfemia non tanto canora ma, di più, di costume sociale...<BR/><BR/>mi sembra un ricadere all'indietro nelle contestazioni che facevano all'eretino dei tempi nostri (sempre negli anni '70) i mestatori che: "se non canti la lotta di classe non sei degno di cantare..."<BR/><BR/>anch'io sono un estimatore accanito del cosiddetto "secondo battisti",<BR/><BR/>ma non ho mai fatto mistero di esserci arrivato dietro le note del "primo battisti"...<BR/><BR/>è ovvio, noto (in quanto l'ho già scritto altrove...), e va da sé che, oggi, i testi di panella mi giungano più che bene...<BR/><BR/>ma quando avevo 13-14-15 anni, e non sapevo un beneamato cazzo di sperimentalismo e di avanguardia, "la canzone del sole" (per esempio, e tutte le altre di conseguenza...) mi arrivava con la forza viva del testo, della musica e dell'interpretazione magica del grande lucio...<BR/><BR/>senza contare che del "mio canto libero" ne ho fatto bandiera della mia militia e non solo...<BR/><BR/>se, poi, in segno post moderno, si preferisce max pezzali - che non disdegno - alla duplice accoppiata mogol-battisti panella-battisti, che copre l'arco di un mio trentennio,<BR/><BR/>oh!!! ne prendo atto...<BR/><BR/>evidentemente resto succube delle emozioni iniziali...<BR/><BR/>(ma non scherziamo...)<BR/><BR/>miro renzagliaAnonymousnoreply@blogger.com