tag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post8194308529765054732..comments2023-10-30T11:07:12.251+01:00Comments on L'eminente dignità del provvisorio: La nuova Italia che si formò lì a Hereford (di Luciano Lanna)Unknownnoreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post-51633083420600167842014-03-07T00:51:31.604+01:002014-03-07T00:51:31.604+01:00Ho scoperto la storia di Hereford e dei prigionier...Ho scoperto la storia di Hereford e dei prigionieri Italiani casualmente nel 2007, nel 2008 visitai cio' che rimaneva del campo. Nel 2009 ebbi l'onore di essere presente al restauro/cerimonia della Cappella Votiva del campo e conobbi Adriano Angerilli, Ezio Lucioli, Fernando Togni e Beppe Margottini, tutti reduci di Hereford. Sono rimasto impressionato dalla qualita' umana di chi e' passato a Hereford. Ogni anno, vivendo in zona, passo da Hereford, e lascio dei fiori ed un Tricolore presso la Cappella.<br />per chi volesse vedere il posto su google earth ecco le coordinate:<br />N 34 44'.590 W 102 25'996<br />e' la torre dell'acqua del campo, a sud e ovest c'erano le baracche degli Italiani.giuseppehttps://www.blogger.com/profile/03210638694783285628noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post-50563082730708612492010-11-22T18:54:14.601+01:002010-11-22T18:54:14.601+01:00Salve,
non so molto di Hereford, tranne che mio pa...Salve,<br />non so molto di Hereford, tranne che mio padre, Fedele Mastroscusa, rientrò al natio paesello di Morano Calabro solo nel marzo del '46.<br />Figlio unico, classe 1921, lasciò gli studi ad Arezzo per andare volontario in Africa, fatto prigioniero fu trasferito in America e lì resto fino agli inizi del '46.<br />Non mi ha mai raccontato nulla di quella sua esperienza, chissà che non sia in vita qualche suo compagno di quella triste esperienza che possa raccontarmi qualcosa.<br />Grazie a chi saprà essermi d'aiuto.<br /><br />Luciano MastrascusaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post-37085429768228490752010-06-23T16:44:34.628+01:002010-06-23T16:44:34.628+01:00Ai tanti nomi illustri, che furono prigionieri deg...Ai tanti nomi illustri, che furono prigionieri degli Usa nel Criminal Fascist Camp di Hereford nel Texas, ne voglio aggiungere uno, non illustre, ma che suo malgrado fu costretto a salire agli "onori" della cronaca nera un giorno di aprile del 1973: Mario Mattei, segretario della sezione missina del popolare quartiere romano di Primavalle, padre di Stefano e Virgilio Mattei, arsi vivi da Achille Lollo, Manlio Grillo e Marino Clavo.<br />Mario Mattei a 16 anni partì volontario nel Battaglione San Marco, inquadrato nelle forze armate della RSI. Fu arrestato dagli americani e spostato ad Aversa, da lì poi trasferito ad Hereford, dove rimase 3 anni, prima di fare ritorno a Roma (la fonte di queste notizie è il toccante libro LA NOTTE BRUCIA ANCORA di Giampaolo Mattei con il giornalista Giommaria Monti).<br />Sin da ragazzo sono molto affezionato alla famiglia Mattei, che subì uno dei drammi familiari più terribili del dopoguerra.<br />Ricordo un comizio di oltre 30 anni in piazza del Comune a Viterbo con il segretario missino Giorgio Almirante, che sul palco comiziale presentò alla piazza straboccante Mario e Anna Mattei, genitori di Stefano e Virgilio.<br />Io ero con gli altri ragazzi del FdG e a quella presentazione facemmo seguire un urlo, che era di amore, vicinanza e al tempo stesso di rabbia. Rabbia per il ricordo non ancora spento delle notizie bieche che avevamo letto circa una possibile faida all'interno della sezione della quale Mario era segretario. I più giovani forse lo ignorano ed altri lo hanno "dimenticato": diversi quotidiani ed altri media, per scagionare i loro amici assassini, cercarono di accreditare la tesi che non erano stati i rossi a colpire una famiglia in un luogo sacro come la casa, bensì quelle morti fossero la causa dei violenti dissidi che c'erano tra "falchi" e "colombe" all'interno del MSI di Primavalle.<br />Un ultimo pensiero: se un giorno avrò la fortuna di poter incontrare il signora Angerilli autore del libro citato vorrò abbracciarlo e salutarlo. Mio padre Ferrero, soldato della RSI, era del 1921 e se fosse ancora vivo avrebbe la bellezza di 89 anni. Anche lui, come tanti altri e nonostante enormi difficoltà, tenne sempre la schiena dritta e mai disconobbe il suo passato.giovanni fonghinihttps://www.blogger.com/profile/14962009402535955143noreply@blogger.com