tag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post8232858687610409674..comments2023-10-30T11:07:12.251+01:00Comments on L'eminente dignità del provvisorio: Chi ha ancora paura di "Faccetta nera"? (di Adriano Scianca)Unknownnoreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-8571328645660738549.post-60229626672222655012011-04-30T16:02:11.946+01:002011-04-30T16:02:11.946+01:00Contrariamente a quanto crede la male informata on...Contrariamente a quanto crede la male informata on. Murer, “Faccetta nera” è una canzone che non celebra il fascismo, anzi ricorda proprio quella simpatia verso la popolazione africana che fu avversata dal fascismo. Mi piace sottolineare che il testo di “Faccetta nera” fu composto da un notaio parmense, Giuseppe Micheli, che fu amico e collaboratore di Romolo Murri (fondatore del movimento della Democrazia Cristiana nei primi anni del 900) e deputato del Partito Popolare Italiano nonché ministro dell’agricoltura nei governi Nitti e Giolitti. Dopo essere stato perseguitato nel periodo fascista, il Micheli fu deputato all’Assemblea Costituente, ministro della Marina Militare nel governo De Gasperi e, infine, senatore eletto nelle liste della Democrazia Cristiana.<br />Curiosa e straordinariamente attuale, poi, è l’origine di “Faccetta nera” avvenuta in una oziosa domenica dell’aprile 1935 riflettendo su un articolo pubblicato da un quotidiano romano dell’epoca, in cui si denunciava la triste condizione di molte famiglie africane ridotte in schiavitù e costrette a vendere le proprie giovani figlie al mercato.<br /> “Mi raffigurai allora -afferma il Micheli- una di queste povere fanciulle che i nostri soldati avrebbero dovuto liberare ed affidare, idealmente, insieme a tutte le altre, all’Italia, divenuta patria comune, e quasi sospintovi da una forza interna, mi posi a coscrivere una canzone su quel soggetto: quindi, pura e semplice aspirazione ideale di recare un dono inestimabile e cioè la libertà a quelle giovani”.<br /><br />Oggi, di fronte all’emergenza umanitaria che coinvolge le popolazioni del nord-africa, mi piace concludere riportando un breve estratto dal testo originario della canzone che recita così: “Faccetta nera, il sogno s’è avverato / si adempie il voto sacro degli eroi / non sei più schiava ma sorella a noi; / l’Italia nostra è madre pure a te.”<br />Un messaggio questo -di un’Italia sorella e madre per tante persone oggi disperate- che vuole essere segno di umanità ed auspicio per il futuro.<br />GIandomenico della Mora- ApI UdineAnonymousnoreply@blogger.com