martedì 1 giugno 2010

Contro l'omofobia. Senza se e senza ma (Fulvio Carro)

Articolo di Fulvio Carro
Dal Secolo d'Italia di martedì 1 giugno 2010
Non sappiamo se, come dice il sindaco Gianni Alemanno, una legge che sanzioni l'omofobia avrebbe «inevitabilmente dei contenuti ideologici» e andrebbe a configurare un nuovo «reato di opinione». Ma siamo convinti che sia necessario che l'Italia dica parole chiarissime contro ogni forma di violenza, discriminazione o censura contro la persona. Compreso quando tutto ciò sia originato dal disprezzo omofobico. Altrove, in altri paesi...
 la politica agisce dando esempi in positivo: in Germania un gay dichiarato (Guido Westerwelle) è vicepremier e ministro dell'Economia; in Inghilterra Cameron ha candidato una ventina di gay alle ultime politiche, facendone eleggere molti; negli Usa uno dei primi atti di Obama è stato il sì ai gay nell'esercito. Da noi atti di questo genere non sono immaginabili. Siamo ancora fermi alle parole. E anche quelle sono così inusuali da fare scalpore, come è successo qualche giorno fa, con l'incontro tra Giorgio Napolitano, Paola Concia e Mara Carfagna, la quale ha fatto anche pubblica ammenda dei suoi iniziali «pregiudizi» verso le richieste delle associazioni gay.
Chiusa la strada alla declinazione di nuovi diritti, che né la sinistra né la destra sembrano spontaneamente in grado di portare avanti senza lacerarsi, almeno sugli abituali, consolidati, ordinari diritti di tutti - donne e uomini, gay ed etero - possiamo allora esprimerci con una voce sola? Le divisioni sull'omofobia ricordano lo scontro che, a suo tempo, si verificò sullo stupro, che mezza Dc rifiutava di qualificare reato contro la persona ritenendolo "contro la morale". Fu una battaglia di retroguardia, dal sapore vagamente giustificatorio verso i colpevoli, inadeguata ai tempi e alle richieste della società. Siccome all'epoca ci cascò pure qualcuno di noi, evitiamo di fare il bis. Mettiamo da parte la retorica passatista, badiamo al dunque. Serve questa legge? Ci sono altri strumenti per chiarire che in Italia l'omofobia non è tollerata? E se sì, quali sono (visto che a noi non vengono in mente)?

1 commento:

ATTYLA ha detto...

omofobia, dal greco, paura dello stesso, termine improprio a mio avviso, sarebbe meglio usare omosessuofobia o omosessualfobia.
Così come è improprio dire a chi la prova che dovrebbe vergognarsi, e di che cosa dovremmo vergognarci? di rifuggirle l'omosessualità e di stigmatizzarla perchè ritenuta da noi sbagliata? di esercitare un sano diritto alla critica? e chi dice cosa uno deve pensare o preferire? cos'è, siete diventati i guardiani dei miei pensieri? attenzione, tutto ciò assomiglia al pensiero di molti dittatori.
Se volete rappresentare dei diritti fondamentali quali la vita la dignità e la salute, tenete bene a mente che non appartengono solo a chi la pensa come voi ma a tutti gli esseri viventi e tra questi ce n'è uno molto importante... la libertà di pensiero...
W L'OMOFOBIA (NON VIOLENTA)
E...FATEVI FURBI, DIVENTATE ETERO!!