Dal Secolo d'Italia del 20 dicembre 2011
Lo scorso 3 dicembre, al Forum di Assago, Flavia Pennetta e Francesca Schiavone erano una accanto all'altra. Dall'altra parte della rete, due miti viventi del tennis: le sorelle statunitensi Williams, Serena e Venus. Dopo cinque incontri brevi, un doppio e due singolari, le azzurre uscivano vittoriose: 3 a 2. Dopo di allora, Flavia e Francesca sono tornate avversarie e non soltanto perché il tennis è lo sport più individuale di tutti, una disciplina dal carattere solitario, in cui ci si allena sin dall'inizio a poter contare solo su se stessi e dove non ci si può mai fermare - come avviene nel calcio - a tirare il fiato.
Avversarie lo sono diventate anche in libreria. A distanza di pochi giorni sono arrivare in libreria le rispettive biografie. Il primo punto lo ha segnato la Pennetta con Dritto al cuore (Mondadori, pp. 211, € 16,50), una "bio" in cui la prima professionista italiana a entrare nella top ten racconta la sua favola sportiva. «La linea di fondocampo è il posto più dimenticato del tennis. Lì posso dire e fare di tutto: il mondo mi guarda, ma nessuno mi raggiunge». Ne viene fuori il ritratto di una ragazzina che nasce in una bella famiglia del Sud (Brindisi), tanto determinata da fare le valigie, lasciare affetti e certezze per girare il mondo, ma anche di una donna semplice con una contagiosa voglia di vivere.
La risposta di Francesca Schiavone non si è fatta attendere. A portarci ne Il favoloso mondo di Francesca (Lìmina, pp. 326, € 16) è il giornalista torinese Matteo Musso. Una carriera straordinaria, non ricchissima di successi ma coronata da quello più prestigioso: il Roland Garros del 2010. Impresa sfiorata anche nel 2011, anno in cui si è aggiudicata un record che esprime meglio di altri riconoscimenti il suo carattere indomito: la sfida con Svetlana Kuznetsova all'Australian Open, 4 ore e 44 minuti, è il match più lungo nella storia dei tornei del grande slam. La prestigiosa rivista Sport Illustrated l'ha proposta come "Sportsman of the Year": «La vittoria in Francia della Schiavone è la storia del 2010, la sfavorita che si ribella alla piattezza stilistica del circuito. L'immagine dell'anno è il suo bacio alla terra rossa parigina».
Spontanee, sanguigne, determinate. Flavia e Francesca sono le migliori ambasciatrici possibili dell'Italia sportiva, di un paese che, malgrado tutto, non si arrende mai e anche stavolta è pronto a rialzarsi per giocarsi la partita del futuro, fino in fondo.
Roberto Alfatti Appetiti
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