sabato 29 settembre 2007

Isabella Santacroce: «L'Italia di oggi? E' tediosa, piccolissima e codarda». Intervista di Ippolito Edmondo Ferrario

Intervista a Isabella Santacroce
A cura di Ippolito Edmondo Ferrario
Dal Secolo d'Italia di venerdì 28 settembre 2007

Sarebbe facile etichettare VM18 come la fiera delle atrocità umane, una pura sfilata di sadismo e perversioni sessuali che farebbero della Santacroce la degna allieva del Divin Marchese. La quotidianeità dei nostri tempi fa pensare che la Santacroce non abbia inventato nulla. Forse si è limitata a raccontare vicende che abbiamo già visto. Adolescenti che si macchiano di crimini e che puntano il dito contro le nostre coscienze. Vedi Erika o Omar di Novi Ligure o le amiche che accoltellarono una suora qualche anno fa. La lista è solo all'inizio.
Certo, la Santacroce mette a dura prova il lettore. Lo strapazza, ti sbatte di fronte a situazioni al limite. Ti lascia inebetito. Ti prende per i capelli costringendoti a guardarti dentro. A porti interrogativi non di poco conto. Uno fra tutti: che cos’è l’uomo senza la morale? La stessa domanda che in molti si chiedono di fronte alle prodezze mediatiche dei vari Corona, Fiorani e compagnia bella.
-Parliamo subito di VM 18. Perché sta suscitando tanto clamore?
Perché una donna mai aveva osato tanto. La mia casa editrice mi ha detto: «Lo sai che questo libro può essere la tua fine?» Ho risposto: «Non ho niente da perdere». Io vivo come se non avessi nulla da perdere. Ogni scrittore dovrebbe vivere come non avesse nulla da perdere. La letteratura ha bisogno di coraggio. Sono un’ardimentosa, se non lo fossi, se un giorno smettessi di esserlo, smetterei di scrivere. Ricerco la gloria non il successo. Ricerco la bellezza, non la ricchezza. Ricerco la verità, non la menzogna. Io non scrivo libri per intrattenere i passanti, oppure me stessa, io scrivo perché ho una missione, sfondare porte.
-Quali sono i tuoi cattivi maestri, letterariamente parlando?
Non ho maestri, l’unica mia grande maestra è la vita. La leggo continuamente, ha pagine infinite, complicatissime, intense. Leggo anche me, lo faccio con uno specchio, quando sono stesa nel letto. Il viso nasconde molte pagine che qualcuno ha scritto. Ci sono poi scrittori che ammiro, ma non sono più viventi, scrittori che hanno dedicato la loro vita alla letteratura, e la loro morte. Non amo la letteratura italiana contemporanea. Io voglio distruggere la letteratura italiana contemporanea, gli imperterriti scribacchini, i valorosi imbrattacarte, la loro ignominia.
-Hai ricevuto numerose minacce. Come rispondi?
Che sto dedicando la mia vita alla letteratura, che perseguo la bellezza con una furia che nessuna minaccia potrà fermare. Che ricerco la verità con una furia che nessun insulto potrà fermare. Anche se con grande fatica rispetto chi mi insulta, chi mi minaccia, perché dietro a quelle minacce, a quegli insulti, c’è dolore. Sono persone che hanno paura di guardarsi allo specchio, per loro provo pietà. Riesco ad essere incredibilmente misericordiosa.
-Vm 18 è uno specchio dei nostri tempi?
V.m.18 è uno specchio enorme, è un lago dove anche il cielo si riflette. Chi inveisce contro ciò che ho scritto, tira con forza pietre in quel lago perché la sua superficie s’increspi. Come ho detto prima c’è chi ha paura di vedersi. Io con V.m.18 ho sfregiato la morale, figlia della paura, loro con la loro ira tentano di sfregiare lo specchio, madre della verità.
-Non hai paura che il tuo libro possa innescare sentimenti di emulazione inchi lo legge?
È accaduto e mi dispiace. Mi ha scritto una ragazzina orgogliosa d’aver sedotto il padre, mi hanno scritto madri incolpandomi d’aver rovinato le loro figlie, inoltre mi hanno incolpato del tentato suicidio di una ragazza di diciannove anni. Proprio per questo ho pubblicato sul mio blog questa mia risposta: Le Spietate Ninfette non sono solo efferato erotismo, libertinaggio sfrenato e feroce sensualità. Questo in tanti l’hanno capito. Io incrocio per strada tante dolci quattordicenni uccise dagli adulti. Io spero di incrociare per strada tanti adulti uccisi da dolci quattordicenni. Io incrocio per strada tanta purezza uccisa dai cadaveri. Io spero di incrociare per strada tanti cadaveri uccisi dalla purezza.
-Chi è Isabella Santacroce?
Una rivoltosa che ha un’idea religiosa della Letteratura. Una che ha l’alfabeto ovunque, e da lui si lascia crocefiggere.
-Perché le tue spietate ninfette, protagoniste del romanzo, suscitano tanta avversione o ammirazione a seconda dei casi?
Perché ti seducono, perché sei nelle loro mani. Desdemona è potente, gioca con il bene e con il male con una purezza disarmante. Quando ho iniziato a scrivere il libro ero io Desdemona, poi lei ha sedotto anche me, mi ha sottomesso. E’ diventata più forte di me, mi ha riempito, la vedevo ovunque. Desdemona è la purezza del male.
-Come vedi le nuove generazioni? Si parla di mancanza di morale, di valori nei giovani. Cosa ne pensi?
Penso che gli adulti distruggono tutto. Una poetessa, Mariangela Gualtieri, ha scritto: «Gli adulti sono ragazzi morti». Questi cadaveri si prodigano nell’uccisione dei giovani. I genitori sono gli adulti per eccellenza, quando hanno dei figli si prodigano con impeto nel tentativo di ucciderli. Vedo le nuove generazioni combattere cercando di rimanere viventi in questa terra di zombie. Io non parlerei di mancanza di morale, oppure di valori nei giovani, io parlerei della bellezza che gli adulti gli strappano continuamente, in nome di una morale creata dai codardi.
-Hai un blog (clicca sull'immagine a fondo pagina per visitarlo) e un sito decisamente originali. Qual è il tuo rapporto con i lettori?
D’amore, sono loro a sostenermi, a difendermi. Parlo dei lettori che trovano bellezza in ciò che faccio, che di me non hanno paura. Con i lettori che mi odiano, quelli che mi augurano la morte non ho nessun rapporto, io leggo le cose terribili che mi scrivono cercando di non ferirmi.
-Come vedi l'Italia dei nostri giorni fra scandali politici ed economici?
Tediosa, piccola, codarda, brutta. Il rimpicciolimento umano sembra oramai cosa inarrestabile. Nietzche aveva davvero ragione.
Ippolito Edmondo Ferrario, classe 1976, vive e sopravvive a Milano, dove si diletta a fare il mercante d'arte. Giornalista e scrittore, ha pubblicato numerosi libri dedicati a Triora, il famoso paese delle streghe, di cui è cittadino onorario, i noir Il pietrificatore di Triora col quale ha dato vita al detective Leonardo Fiorentini, suo alter ego, e Il collezionista di Apricale... e le stelle grondano sangue (rispettivamente Fratelli Frilli Editori, 2006 e 2007)
Visita il sito di Ippolito Edmondo Ferrario
Visita il sito di Leonardo Fiorentini

21 commenti:

Anonimo ha detto...

Mha... un po' esaltata la ragazza, mi sembra. La neuro non la chiama nessuno, eh... :)

Vabbé... la Santacroce difenda pure la sua idea di letteratura, e altrettanto si consideri pure una grande scrittrice, maledetta e innovativa. Dedita a una nuova estetica. Se poi c'è pure Barilli a promuoverla...
C'è chi ha già dato, e di questi tempi mi sembra in buona compagnia.
Per me queste tematiche non aggiungono niente di nuovo, e credo che parlare di pompini, castrazioni, sodomizzazioni e sadomaso non apra, letterariamente parlando, nulla di nuovo sulla natura umana.
Sono altri i temi davvero tabù della nostra epoca.

Roberto Alfatti Appetiti ha detto...

Il personaggio è intrigante e l'intervista di Ippolito mi ha ulteriormente incuriosito. Confesso la mia ignoranza: non ho letto nulla della ragazza, non è il mio genere. Ma questo V.M.18 voglio provare a leggerlo...
Ciao Claude!

Anonimo ha detto...

Ciao e buona lettura, allora :)))

Anonimo ha detto...

Concordo, la ragazza è fuori di testa.In particolare mi ha accusato di averle boicottato l'intervista (qualcosa è stato tagliato dalla redazione ,ma per ragioni di lunghezza, compreso il mio incipit).Mi ha dato del buffone, mi ha detto che faccio schifo. Quando l'ho mandata a cagare mi ha dato del rozzo. E su questo non posso darle torto.Comunque una bella seduta dallo psichiatra è consigliabile.il buon roberto invece vedo che è rimasto intrigato dalla gnoccaggine della nostra scribacchina...La prossima volta ti cedo volentieri l'onore di intervistarla!

Roberto Alfatti Appetiti ha detto...

Indubbiamente! Ho letto sul suo blog che sarebbero ben tre le interviste censurate. Ma cosa dice di così rivoluzionario?
:)

Anonimo ha detto...

Ho visto il blog. Abbondano i superlativi, vedo...

Anonimo ha detto...

Il problema è che si confonde il ribelle con il malavitoso.
La ribellione è audacia, non volgarità. E' inutile discutere su queste figure di donne da bordello, lasciamole ai loro pari. Abbiamo altre figure di donne a cui prestare attenzione. Non mi sembra che nell'intervista la tipa abbia detto cose particolarmente interessanti o rivoluzionarie, ma forse i miei 40 anni mi rendono cadavere anzi tempo... P.S. Siete i soliti gobbi fortunati!

Anonimo ha detto...

Concordo in toto con la concezione di ribelle -jungeriano- di Fabrizio.
D'accordo su tutto, proprio tutto. Compreso il PS

Anonimo ha detto...

Non conoscevo Isabella Santacroce. La trovo sconvolgente. Leggerò tutto di lei. Grazie.

Roberto Alfatti Appetiti ha detto...

Sconvolgente lo è di sicuro, ma non credo che i libri siano la sua arma migliore :))

Grande Juve, ieri dopo il gol di Trezeguet a un minuto dalla fine... mio figlio (dieci anni) mi ha detto: papà, adesso calmati!

:)

Ps. La settimana inizia meglio ad un punto dalla vetta.
Un saluto a tutti.

Anonimo ha detto...

Ho già letto 150 pagine di V.M.18. No. Sconvolgente è la sua bellezza, ma la sua scrittura lo è di più. Eccellente. Geniale. Mi dispiace ritrovarmi qui e leggerere il commento di Alfatti. Troppi pregiudizi.

Claudio Ughetto ha detto...

A questo punto mi cimenterei anch'io. Solo che prima devo affrontare Littell con "Le benevole" (900 e passa pag.)

Roberto Alfatti Appetiti ha detto...

Non vorrei essere frainteso... A parte le battute, se non ritenevo interessante la Santacroce, non ne avrei certamente postato qui l'intervista di Edmondo. Non ho pregiudizi in merito, anzi: se ne ho, sono positivi. E non solo perchè è - indubbiamente - una bella ragazza. Nel contempo, però, è indubitabile che le opinioni espresse nell'intervista non siano particolarmente originali e - francamente - non riesco a immaginare il motivo di una censura. In ogni caso, le interviste lasciano il tempo che trovano e rimangono il più delle volte in superficie (e non è colpa né dell'intervistatore né dell'intervistato). Ma mi interessa approfondire la letteratura della Santacroce. Leggerò senz'altro VM18 e riferirò la mia opinione.

Anonimo ha detto...

Io trovo le sue risposte inconsuete. Non ho mai sentito parlare uno scrittore in questo modo. Per quanto riguarda il libro non cambio idea. Capolavoro. Punto.
La Santacroce ha un nuovo fan.
Eric

Anonimo ha detto...

Cari amici,camerati e non, riassumo le impressioni.
Isabella scrive bene, il libro è forte, ma una cosa è certa.Una volta finito lo ridaresti volentieri al libraio in permuta. Sono quei libri che ti prendono, ti scuotono mentre li leggi e poi finiscono. Non ti lasciano niente.Chiariamoci...Isabella non è la sola. Arrivati a questo punto a volte mi chiedo cosa ci riserverà la letteratura del domani: scrittori sempre più estremi, più estrosi, più estronzi (verrebbe da dirsi?!)?Io a volte vorrei leggere storie normali che non siano per forza la Maraini o le ricette di suor Germana. Un vero scrittore estremo, forte,ma che mi ha lasciato qualcosa è stato Celine...L'ho letto la prima volta quest'estate.Viaggio al termine della notte. Certo non aveva i completini di cuoio della santacroce però quel libro una volta finito non l'ho dimenticato.

Anonimo ha detto...

"Celine...L'ho letto la prima volta quest'estate.Viaggio al termine della notte. Certo non aveva i completini di cuoio della santacroce però quel libro una volta finito non l'ho dimenticato."


Scusa tanto, Ippolito, ma anche se non ho letto la Santacroce, mentre ho letto Céline un bel po' di anni fa, credo che tra lei e lui ci passi la stessa differenza che passa tra la m....a e il risotto. Inutile precisare chi è la m....a e chi il risotto :))))

Roberto Alfatti Appetiti ha detto...

Certo che Céline foderato in un completino di pelle non l'avevo mai considerato... :)

Anonimo ha detto...

Credo che non sarebbe stato un granché attraente :))

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

Ho terminato il libro, non credo riuscirò a dimenticarlo. Leggendo certi vostri commenti rimango perplesso. Santacroce rimane, eccome rimane, ti entra dentro. Santacroce rimane, e non sono dentro chi la legge, ma anche nella storia della letteratura.
punto.
eric.

Anonimo ha detto...

A me piace molto leggere Isabella.
Revolver, Zoo son libri che mi hanno lasciato tanto.
C'è molto più vuoto e violenza nella realtà che viviamo.
Di quello dovremmo aver paura.