sabato 12 aprile 2008

La blogsfera è il futuro dell'informazione (articolo di Giacomo Petrella su Charta Minuta)

Colpevolmente, solo ieri sera - sfogliando la rivista - ho trovato e letto questo bell'articolo di Giacomo Petrella. Lo posto qui e lo ringrazio per i complimenti.
R.
Articolo di Giacomo Petrella
Da Charta Minuta n. 5 (nuova serie) febbraio 2008
(Clicca sulla copertina per leggere il pdf)

Blogger, li chiamano così. Appena ottenuta la rivincita in New Hampshire, Hillary Clinton ha giurato di portarne alla Casa Bianca un buon numero, possibilmente unde trenta; blogger, bloggattori in italiano, a quanto si dice il futuro dell'informazione e della politica. Lo si intuisce attraverso facili segnali: una rete in continua espansione per numero di utenti e contenuti, una raccolta pubblicitaria sempre più telematica, un bisogno di novità, di indipendenza, di "fermento", riscontrabile solo attraverso il rapporto diretto, non mediato, non burocratico, del diario on-line.
L'Italia globalizzata non conosce eccezioni: al contrario, la possibilità di mettere in discussione una realtà informativa tanto elevata dal punto di vista professionale quanto analiticamente lineare, per non dire accomodata, ridando così slancio a quel che un tempo si sarebbe definito un "pungolo culturale", diviene oggi, per il mondo intellettuale della destra, occasione irrinunciabile e non virtuale.
Limitato numero di battute, stile tagliente e nessun potente da accontentare; ecco il segreto dei blogger, ecco brevemente spiegato il successo, marcatamente targato "destra", della blogsfera italiana. Basta aprire l'homepage di http://www.tocqueville.it/ (il maggiore aggregatore dei blog legati al centrodestra, per comprendere l'evidenza del fenomeno.
Un fenomeno complesso, tuttavia, in cui occorre sempre tener conto lo spirito di contaminazione, di confronto/scontro, inevitabilmente imposto dalla stessa essenza anarchica del web.
La blogsfera della destra italiana spazia così dall'approccio neoconservatore di http://www.ideazione.blogspot.com/ (Andrea Mancia, Fondazione Liberal), jungerianamente modificato da Giampaolo Rossi (questo il suo sito: http://www.ilblogdellanarca.blogspot.com/), passando per la destra vitale, immensa e rossa, del poeta Miro Renzaglia (http://www.mirorenzaglia.com/) e del blog niccolaiano della Destra Marziana (http://www.destramarziana.myblog.it/), sino ad arrivare alle declinazioni paleocon, evoliane si sarebbe sussurrato a bassa voce qualche anno fa, della Lettera Maltese (http://www.letteramaltese.blogspot.com/) e del Passaggio al bosco (http://www.passaggioalbosco.blogspot.com/). Citazione a parte, merita l'importante lavoro on-line di Roberto Alfatti Appetiti (http://www.robertoalfattiappetiti.blogspot.com/), capace penna del Secolo d'Italia, impegnato da tempo nel porre in comunicazione carta stampata e rete informatica, contaminando gli uni e gli altri versanti. Al di là dei blogger "quotati" all'interno del centrodestra, come Arturo Diaconale (l'Orso di Pietra, http://www.diaconale.blogspot.com/) o Paolo Guzzanti (Rivoluzione italiana, http://www.paologuzzanti.it/), che più semplicemente moltiplicano la propria voce anche nel web, impossibile non notare il ruolo per nulla secondario dell'anima "libertarian" della blogsfera alternativa alle sinistre, (http://www.quartierelibertarian.splinder.com/) attualmente impegnata nell'appoggio al candidato repubblicano isolazionista Ron Paul. Tra i giovani giornalisti, Christian Rocca de Il Foglio cura da alcuni anni http://www.camilloblog.it/, spazio molto ben informato sulle vicende americane, mentre l'ex direttore di Cuore, Claudio Sabelli Fioretti, dialoga con i suoi lettori attraverso il diario http://www.sabellifioretti.com/. Il conduttore radiofonico e giornalista Luca Sofri è presente in rete con il laico progressista http://www.wittgenstein.it/, spazio di simpatie veltroniane. Infine una menzione la merita il diario guascone di http://www.macchianera.it/, a vocazione "istrionica".
Di tutto, di più, dunque, nell'intento di rappresentare una veritiera alternativa ai media di stampo classico. Ma se i presupposti risultano davvero chiari, soprattutto dal punto di vista economico, l'elemento "amatoriale", non professionistico, rischia di generare un universo parallelo, magari culturalmente assai più elevato dell'attuale analisi politica cartacea o televisiva, ma del tutto incapace nel creare concrete nuove sintesi, o peggio, bianca torre sganciata dal fatidico e pluricitato "paese reale". Si modificano gli strumenti, ma non i problemi legati alla creazione di un'opinione pubblica schierata e consapevole; il fenomeno Grillo, anch'esso esploso attraverso quello che rimane il blog più seguito a livello nazionale, dimostra quanto atomizzante ed impolitica, a livello risolutivo, possa essere la battaglia ideale trasposta su rete.
Cliccare sì, ma con giudizio: le idee buone restano diverse dalle cattive, su mouse o su carta, sempre.

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