lunedì 17 gennaio 2011

"Il volo della cicala" di Giorgio Ballario (recensione di Liberi di scrivere)

Recensione a cura di Liberi di scrivere
17 gennaio 2011
Giorgio Ballario, giornalista e scrittore torinese doc, lasciate le palme, la sabbia delle dune, e le atmosfere africane Anni Trenta sfondo delle avventure del Maggiore Morosini protagonista riuscito di Morire è un attimo e Una donna di troppo, si dimostra capace di uscire dai confini del poliziesco coloniale da lui vivacemente tratteggiati per trovarsi a suo agio in un noir contemporaneo prettamente mediterraneo giocato sui toni dell’ironia e della malinconia.

Il noir mediterraneo vanta maestri indiscussi come Jean-Claude Izzo,Manuel Vazquez Montalban,Yasmina Khadra, Petros Markaris e a questo proposito rimando al bel saggio Azzurro e nero: per una bibliografia del noir mediterraneo di Sandro Ferri che ho potuto trovare sul sito di Massimo Carlotto. Il volo della cicala, questo è il titolo della terzo romanzo di Ballario, si ricollega a questo filone e porta avanti alcuni temi conduttori come lo sradicamento del protagonista, immigrato argentino di ritorno, elemento cardine di questa area geografica segnata da frequenti migrazioni e incroci culturali, il contrasto tra uno sguardo “nero” sul mondo e gli spazi solari, immersi nell’accecante luce del Sud, l’amore per il cibo, i piaceri della tavola, la convivialità, la sensualità spiccata e gaudente, l’interesse per le nuove forme di criminalità che proprio sulle coste del Mediterraneo intessono i loro traffici e soprattutto il senso stesso della storia che viene traslato e che non è più quello di risolvere un caso più o meno intricato ma quello di proteggere i veri innocenti anche quando le apparenze sono a loro sfavore. Lasciata dunque Massaua e tornato ai giorni nostri, Ballario ci porta nella sua Torino e ci fa conoscere uno sgualcito e sfigato detective privato Hector Perazzo, ex poliziotto ed ora titolare della Baires Investigazioni che a dirla tutta non brilla per casi risolti, supertecnologici aggeggi investigativi o numero di collaboratori. La Baires Investigazioni infatti è praticamente un uomo solo: Hector Perazzo. E chi si rivolgerebbe ad un tale investigatore se non un uomo disperato con qualcosetta da nascondere? Eccolo accontentato, un cliente su misura il nostro detective lo trova: Tiziano Desideri scrittore di bestseller con l’acqua alla gola per un increscioso incidente che mina alle fondamenta la sua intera carriera. Il suo ghostwriter stanco di una vita in ombra ha deciso di fuggire con l’unico file dell’ultimo romanzo ad un soffio dalla data di consegna e pubblicazione. Avendo molto da perdere e non badando a spese Desideri promette 50.000 euro al nostro eroe con l’incarico di ritrovare l’insubordinato dipendente e riappropriarsi del maltolto. Inizia così per Perazzo un’avventura che lo porterà nell’assolata isola di Creta sulle tracce di Marzio Cavallero. Pensate che il caso sia semplice beh non avete fatto i conti con gli imprevisti del mestiere, inseguimenti, rocambolesche fughe, partite di droga rubate, bande turco-libanesi e tutti gli ingredienti giusti per movimentare l’allegra “vacanza” greca. Per non contare le donne, belle, affascinanti come in ogni noir che si rispetti. Per chi ama l’umorismo arguto e intelligente, le atmosfere noir accennate più che urlate e proprio per questo molto più evocative, un tocco di classe e di eleganza, Il volo della cicala è senza dubbio una lettura adatta, l’autore sa stupire e divertire. I colpi di scena non mancano e il finale senza essere eclatante ha un che di romantico e malinconico che ben si adatta alla psicologia del protagonista. Dimenticavo, mi raccomando non correte a leggerlo non appena avrete il volume tra le mani vi rovinereste tutto il divertimento. Come tutti gli altri romanzi di Ballario anche Il volo della cicala è edito dalle Edizioni Angolo Manzoni, piccola casa editrice ma di qualità, famosa per il Corpo 16  caratteri di grandezza superiore alla media tesi a rendere la lettura più chiara e meno faticosa.         

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