giovedì 3 marzo 2011

L'Occidente di Farneti a fumetti, quando la storia "alternativa" sfida la realtà...

Dal Secolo d'Italia del 3 marzo 2011
È possibile distogliere lo sguardo dalla realtà senza essere liquidati come renitenti? Se un lettore che cede alla tentazione dell’evasione viene generalmente tollerato con un sorrisino di sufficienza – poverino! – uno scrittore che rinuncia alla sua presunta funzione sociale per aprirsi la strada verso un altrove immaginario viene accolto con manifesta diffidenza.
 Figuriamoci se ha la pretesa di riscrivere la storia e dalla parte dei perdenti. Se poi l’ucronìa si esprime anche per immagini – addirittura in un fumetto, parente povero della narrativa – la macchia si fa indelebile e la reputazione irrimediabilmente minata. Che le sue opere “assomigliassero” a un fumetto, peraltro, qualcuno già gliel’aveva detto – non per fargli un complimento, semmai a imputargli un eccesso di fantasia – ma Mario Farneti non è tipo da scomporsi più di tanto. Al contrario, l’autore che prima di altri ha “sdoganato” l’ucronìa italiana – trasformando in successo commerciale un genere che da noi era confinato in una nicchia di cultori – non ha mai nascosto di avere come sogno nel cassetto proprio quello di vedere le sue opere adattate in un fumetto.
Detto e fatto, grazie a una casa editrice piccola ma intraprendente, la Cagliostro E-Press, che entro marzo pubblicherà il quinto albo di Occidente, tratto, come i precedenti, dalla trilogia di questo autore nato a Gubbio sessant’anni fa e composta per l’appunto da Occidente, Attacco all’Occidente e Nuovo Impero d’Occidente (opere pubblicate dall’editrice Nord rispettivamente nel 2001, 2002 e 2006, e successivamente ristampate in economica dalla Tea). Una collaborazione nata cinque anni or sono da un’idea del disegnatore Claudio Valenti, incoraggiata e sostenuta da Giorgio Messina, giovane presidente e vulcanico direttore editoriale della casa editrice, e condivisa con entusiasmo dallo stesso Farneti, che ha partecipato attivamente al progetto supervisionando il lavoro. Malgrado il certificato di garanzia, autentico per di più, all’iniziativa non è stata risparmiata l’accusa di nascondere una presunta quanto infondata apologia di fascismo. Rilievi mossi a suo tempo anche nei confronti di Enrico Brizzi, colpevole anch’egli di aver dato alla storia d’Italia del Novecento un epilogo diverso nei suoi romanzi ucronici: L’inattesa piega degli eventi (2008) e La nostra guerra (2009). «Con i miei libri – ebbe a dire lo scrittore bolognese – volevo rimuovere quel tabù che impediva di parlare di quel periodo se non alla luce del trionfo resistenziale. Perché il grande rimosso è il consenso al fascismo. Ma cosa sarebbe successo se gli eventi, negli anni Quaranta, fossero andati diversamente?».
Farneti, indossando «i panni dell’esploratore che si avventura in una terra sconosciuta e cerca di carpirne i segreti», la sua ipotesi l’ha formulata col linguaggio della metafora, dell’allegoria e del paradosso. E a “illustrarla” sono proprio gli albi di Occidente, col ritmo avvincente delle nuvole parlanti, capace di valorizzare la storia, tavola dopo tavola. «Potenza della visualizzazione delle immagini che solo il fumetto riesce a dare», ci dice Messina, all’epoca esordiente e oggi – dopo appena un lustro di attività – editore con all’attivo due collane di saggistica dedicate a telefilm e cartoni animati e circa un centinaio di pubblicazioni che vanno dal fantastico all’horror, dall’umorismo al noir. Senza peraltro aver perso il gusto di far discutere pubblicando opere coraggiose quale Gugulandia, il capolavoro satirico del fumettista cubano Hernan Hernandez che, con una serie di strisce dedicate a degli uomini primitivi, prende in giro il regime castrista sin dagli anni Sessanta.
Se in occasione dell’uscita del primo albo di Occidente ci furono librerie che rifiutarono persino di presentarlo, con buona probabilità le polemiche non mancheranno di riaccendersi con l’ormai imminente arrivo del nuovo albo, che a giorni sarà distribuito in tutte le fumetterie e librerie specializzate, oltre che acquistabile online sul sito www.fumettiditalia.com.
Scritto da Pietro Viola e Claudio Franchino e disegnato da Bruno Farinelli, il nuovo albo mescola sapientemente avventura e guerra, trame e sottotrame, ricostruendo le vicende di uno dei personaggi principali della saga: Mario Tebaldi (destinato a diventare il nuovo duce del fascismo) che, in un immaginario 1962, appena uscito dall’Accademia di Fiume, viene a trovarsi nella colonia di Libia per cercare di sventare un tentativo di colpo di Stato mirato a rovesciare il Duce del Mediterraneo.
Facciamo un passo indietro, soprattutto per chi non conosce “l’inattesa piega degli eventi” (per parafrase il ricordato romanzo di Brizzi) che Farneti ha rappresentato nelle milleduecento pagine dei suoi romanzi. Mussolini non si è schierato al fianco di Hitler, evitando di lasciarsi trascinare nella caduta. Le truppe italiane sono risultate determinanti per respingere l’Armata Rossa e quando Mussolini muore, nel 1972, l’Impero è ancora una potenza coloniale che si estende dalla Russia alla Somalia e primeggia nel campo militare e tecnologico grazie alle eccellenze degli scienziati italiani (altro che fuga di cervelli!)
«Nei fumetti – ci spiega Messina – abbiamo deciso insieme a Farneti di concentrarci maggiormente su quello che nei romanzi non viene raccontato, rivelando episodi inediti delle vicende dei protagonisti». Che si tratti di affrontare sceicchi che ricordano Osama Bin Laden, pandemie che sconvolgono gli assetti internazionali, conflitti sanguinosi tra opposti integralismi, la distruzione dell’intera flottiglia americana (che richiama la tragedia dell’11 settembre) o, come accade nell’albo in uscita, rivolte libiche che sembrano strizzare l’occhio agli avvenimenti di questi giorni, quel che segna l’originalità dell’approccio di Farneti, è proprio il costante richiamo all’attualità.
«Paradossalmente – ha scritto il “nostro” Errico Passaro, a sua volta scrittore ed esperto di fantascienza – i temi ucronici trattati da Farneti sono così vicini alla più bruciante attualità da far risultare la lettura molto simile a quella di un quotidiano». La fantasia, più che al passato o al futuro, sembra ammiccare soprattutto al presente che stiamo vivendo. Gli scenari tratteggiati risultano persino verosimili se confrontati con l’attuale congiuntura di politica mediterranea ed è proprio in questo intrigante intreccio tra realtà e fiction che la saga di Occidente assume inevitabilmente una rilevanza politica, entrando a gamba tesa nel dibattito culturale. Pur evocando lo scontro di civiltà, però, non cade nella facile tentazione di demonizzare l’avversario ma, al contrario, ne descrive minuziosamente radici culturali e ragioni.
Farneti, da parte sua, pur respingendo una lettura politica in senso stretto della sua opera, non manca di invitare i lettori a «saper guardare oltre la cortina dell’indifferenza, del qualunquismo e del conformismo e a riscoprire valori come il coraggio, la lealtà, il sacrificio e l’amor di patria». I suoi personaggi, del resto, a differenza di taluni protagonisti della politica attuale, non nascondono l’orgoglio di essere italiani. «Senza paura – chiosa Farneti – di essere condannati per questo legittimo sentimento dai benpensanti del “politicamente corretto”».
E sugli autori italiani punta anche Giorgio Messina. Se nel recente passato attraverso le pubblicazioni della Cagliostro E-Press sono passati autori emergenti e ormai affermati come Matteo Giurlanda e Rosario Raho, nell’immediato futuro si rinnova la scommessa con talenti “fatti in casa” come Claudio Franchino, autore raffinato che sinora ha già realizzato per la stessa casa editrice saga steampunk in sei volumi di Rubor Maximus e un volume dedicato a un Lovecraft redivivo. Forte anche della collaborazione con Alessandro Bottero, storica firma del fumetto italiano, la casa editrice affila le matite per nuove battaglia culturali. E dopo avere adattato a fumetti Mammarella (con i disegni di Claudio Valenti) – un racconto del Commissario Ricciardi, il fortunato personaggio dello scrittore Maurizio De Giovanni – il prossimo impegno rigurada il recupero filologico dei supereroi e della fantascienza americana a fumetti degli anni Cinquanta, con una serie di volumi inediti dedicati a maestri del fumetto statunitense come Jack Kirby, Joe Kubert, Steve Ditko, Wally Wood e tanti altri. L’appuntamento, ça va sans dire, è con le principali fiere italiane dedicate al fumetto.
Roberto Alfatti Appetiti

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