lunedì 11 aprile 2011

Diorama letterario. Ci abboniamo?


Proprio oggi ho ricevuto il numero 300 di Diorama Letterario.
Marco Tarchi - come fa da trent'anni a questa parte - dice la sua a tutto tondo.
La questione che (si) pone (e dà il titolo al fascicolo) è quanto mai interessante: "La ribellione è in un vicolo cieco?". Bisogna dare atto al professore fiorentino di non aver mai smesso di svolgere le sue (spietate)analisi e soprattutto di interrogarsi sul futuro, sulla prospettiva delle idee in un mondo sempre più determinato da logiche economiciste.
In prima fila contro ogni forma di egemonia culturale e politica, contro quello che definisce - non a torto - il pensiero unico. Avrebbe potuto limitarsi a recitare (come altri) l'appagante ruolo dell'intellettuale di destra, più o meno critico, più o meno intransigente, e proporsi per un qualsiasi consiglio d'amministrazione o di fondazione o ancora - perchè no? - per un posto in parlamento, dove tanti intellettuali fanno bella (e silenziosa) mostra di sé. Invece, non soltanto non è passato all'incasso, ma non si è fatto scrupolo di crearsi inimicizie su inimicizie per rivendicare la sua aspirazione, per quanto velleitaria, a nuove sintesi oltre la destra e la sinistra. Senza avere alcuna speranza di "vittoria". Un po' com'era per noi ragazzi del Msi un milione di anni fa: non ci battevamo per vincere, ma per difendere il nostro diritto a esserci, per affermare uno stile.
Sapete che vi dico? Io di questa nostra storia non mi vergogno neanche un po'. 
Detto questo, io l'abbonamento a Diorama lo rinnovo domani stesso.

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