giovedì 8 settembre 2011

Roberto Recchioni intervista Tiziano Sclavi (Dalla parte di Asso Merrill)

Roberto Recchioni intervista Tiziano Sclavi
La critica, nel corso degli anni, ha individuato nel tuo lavoro su Dylan Dog un approccio coscientemente postmodernista, inedito per il mondo del fumetto.
A mio avviso però, prima ancora di questo aspetto (che pure è presente), c'è una riproposizione, ugualmente cosciente, di quanto fatto da Gian Luigi e Sergio Bonelli, su Tex e Zagor, personaggi usati dai loro autori come contenitori universali in cui inserire tutte le suggestioni (cinematografiche, letterarie e fumettistiche) che, nel corso degli anni, li avevano colpiti. In sostanza, a mio modo di vedere, Dylan Dog è un fumetto nel pieno segno della tradizione originale della Bonelli piuttosto che un portatore di elementi sovversivi all'interno di questa realtà. E' davvero così? 

3 commenti:

RRobe ha detto...

Roberto, scusami... ma va benissimo il link o la segnalazione (di cui ti ringrazio), e pure l'estratto. Ma tutto il pezzo?

RRobe ha detto...

Boh.

Roberto Alfatti Appetiti ha detto...

Hai ragione!
Adesso è linkato il pezzo.
A presto.
Rob