Dal Secolo d'Italia del 25 ottobre 2011
Il Calcio? Troppo popolare per farne materia letteraria. Persino per gli scrittori appassionati di sport – e ce ne sono! – il confine deve rimanere netto: da una parte lo stadio, con i sentimenti che evoca; dall’altra la letteratura. Vivono la passione in maniera fantozziana: tv, poltrona e rutto libero. Pronti a rimproverare i colleghi che si azzardano a scriverne, a mischiare il sacro col profano. Che si chiamassero Arpino, Brera o Bianciardi rimaneva un dettaglio, il loro era un capriccio e la relativa produzione letteraria “retrocessa” in serie B. Qualcosa, ultimamente, è cambiato. I romanzi di Roberto Perrone, Pippo Russo, Darwin Pastorin, l’ultimo di Stefano Ferrio ed altri ancora, hanno sfidato il tabù e rivendicato l’importanza di un fenomento collettivo, quale il calcio, nelle vite individuali di tanti uomini e donne.
Per chi volesse provare a fare altrettanto, la Fondazione Gabriele Sandri offre una preziosa opportunità: la prima edizione del Premio di Letteratura Calcistica Gabriele Sandri, finalizzato alla valorizzazione della letteratura calcistica (poesie, saggi, narrativa) in grado di diffondere tra i giovani – recita il bando – una cultura del football fondata su valori sani, aggregativi e principi costruttivi, quelli che hanno caratterizzano la breve esistenza di Gabbo. La scadenza per iscriversi è il prossimo 11 novembre, non a caso la stessa data in cui – quattro anni fa – il giovane tifoso laziale venne ucciso con una pistolettata da un improvvido agente di polizia, suscitando la solidarietà attiva della società italiana, anche di chi allo stadio non ci mette mai piede.
Avete nel cassetto un’opera, edita o inedita, che ha come tema il gioco del calcio, il tifo e il ricordo dell’indimenticato Gabbo? Bene, tiratela fuori. Sarà esaminata da una prestigiosa giuria, composta dal presidente Cristiano Sandri, Maurizio Martucci, Darwin Pastorin, Antonello Venditti, Gabriele La Porta, Giancarlo Governi, Mauro Mazza, Michele Plastino, Antonio Lombardo, Antonio Agnocchetti e Pierpaolo Gentili.
In palio non ci sono soldi, ma premi con un risvolto benefico, destinati ai pazienti dei reparti di Neurochirurgia Infantile ed Oncologia Pediatrica del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, in collaborazione con Ali di scorta Onlus. Oltre all’onore, per i finalisti, di ricevere il premio allo Stadio Flaminio nel Festival Nazionale della Cultura del Calcio. In attesa del fischio di inizio, altre info sono su www.fondazionegabrielesandri.it.
Roberto Alfatti Appetiti
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