domenica 20 maggio 2012

"Io, allievo di Hugo Pratt tra nuvole e fumetti" (intervista a Stefano Babini)

Dal Secolo d'Italia del 20 maggio 2012
Attualmente sta reclutando una pattuglia di autori per un progetto di Vanity Fair che coniugherà moda e fumetto. Stefano Babini, classe 1964, romagnolo di Lugo di Ravenna, fumettista dal tratto "prattiano", è tra i più versatili della sua generazione. Dopo una gavetta da illustratore per le testate erotiche della Edilfumetto, ha prestato le matite a icone come Martin Mystère, Diabolik e Corto Maltese, senza rinunciare a dare vita a personaggi suoi per la Rivista Aeronautica (Per saperne di più stefanobabini.it).


Stefano, a cosa devi la tua passione per le avventure aviatorie?Dai racconti di mio nonno, marconista di Savoia-Marchetti, il più veloce medio bombardiere dell'epoca. Mi portava all'aeroporto di Villa San Martino, dove rimanevo ore a guardare i piper prendere il volo.
Come nasce la tua collaborazione con la Rivista Aeronautica?Grazie a Hugo Pratt. Fu lui, che vi aveva già pubblicato a puntate il suo Antoine de Saint-Exupéry, a chiedermi: «Vuoi fare qualcosa di guerra?».
Come hai conosciuto il maestro di Malamocco?Un suo assistente capitò per caso in una mostra che avevamo allestito in uno sperduto paese della Romagna. Aveva bisogno di informazioni stradali. Notò le mie opere e mi chiese di mandare qualcosa a Pratt. Non ci pensai due volte, gli affidai senza indugio le tavole. Poco dopo il maestro mi invitò nella sua casa di Losanna.
Di cosa parlaste in quel primo incontro?Di cinema. Mi mise alla prova chiedendomi se conoscevo Strega rossa, il film in bianco e nero del 1948 in cui John Wayne fa il palombaro. Non sapevo altro, ma lui rimase colpito che un ragazzo così giovane lo conoscesse.
Quanto è importante il cinema nella tua formazione artistica?Moltissimo. Le mie opere sono piene di rimandi cinematografici. Attilio Blasi, l'aviatore che ho creato per la Rivista Aeronautica, è una dedica a Micheluzzi (Attilio) ma anche al capitano Blasi interpretato da Alberto Sordi ne I due nemici. Il titolo del mio ultimo libro, Cielo di fuoco è una citazione di un film con Gregory Peck.
A quando le prossime pubblicazioni?Il prossimo anno uscirà il mio nuovo "fu-romanzo", un po' fumetto e un po' romanzo, Ferisci il mio cuore con monotono languore, autobiografia che è il sequel ideale dei miei precedenti Non è stato un picnic (2009) e Welcome bye bye (2010). L'appuntamento con i lettori, però, è con la Fiera del Fumetto di Reggio Emilia: il 26 maggio presenteremo un libro edito dalla Anafi in cui è ripubblicato un'inedito argentino dell'Asso di Picche, la cui copertina è opera mia.
Roberto Alfatti Appetiti

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