giovedì 3 aprile 2014

Tutti dicono che sono un bastardo (La recensione di ilbicchierediverso, GQ.COM)

Una biografia potente, in grado di rendere l’amore indescrivibile del suo autore per Hank una micidiale narrazione oggettiva e imparziale (in uno sforzo davvero incredibile, data la passione del giornalista per il poeta) che rende al lettore un Bukowski quasi del tutto inedito.

Con uno stile asciutto ma sincopato, dove ogni parola rievoca ore di meticoloso studio, letture approfondite e collegamenti ipertestuali, si entra nel mondo del poeta, attraverso la sua voce, le sue frasi, le sue vicende. Si matura un senso di stupefatta rilettura dell’anima di quest’uomo che era stato in grado di crearsi attorno un micro (o macro?) cosmo dove ogni stella brillava di luce riflessa, dove la gravità e l’orbita erano decise da questo sole bizzarro e scorbutico che amava il bere, i cavalli e le donne.


Affrontando i capitoli, ingollati avidamente, oltre all’immaginario comune escono ombre nuove dal corpo letterario di Henry, quelle più imbonitrici, quelle più riluttanti nei confronti del genere umano nella sua totalità oppure quei lati bui dove si rintanava il vero Charles: la sua musica, le sue letture, un abbigliamento elegante ma sobrio, un passato fatto di vera letteratura -la quale una volta divorata non permette di leggerne altra, al massimo di scriversela-l’amore per un qualcosa che non sarebbe diventato, se non in età avanzata passando attraverso la strada più recondita e impervia della vita… un uomo normale. Una normalità borderline, colta, da virus che si insinua nel corpo sano della società, lo scuote con la sua viralità e poi lo abita facendogli credere di essere stato assuefatto. Continuando invece, il suo incessante operato di destabilizzazione degli organi preposti alla routine quotidiana.
Roberto Alfatti Appetiti realizza il sogno di ogni appassionato, una biografia semplice, che racconta con grande verità l’uomo e l’artista spogliato del mito, pur tenendo in controcanto questa sua veste -che come un deus ex machina scende al momento giusto per riportare in auge le gesta mirabolanti di questo Barone di Munchausen americano e geniale- e ricordandone l’opera e lo stile che hanno infiammato i cuori di milioni di lettori.
Un libro per i giovani facilmente impressionabili dalla scrittura di Bukowski, per fargli una doccia fredda e al tempo stesso rincuorante ma anche per gli appassionati che ritroveranno “La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere [che] sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità.”.
Incredibile.

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