lunedì 26 settembre 2011

Ciao Sergio

Sergio Bonelli se n'è andato, in fretta, dopo una breve malattia, e non riesco ancora a capacitarmene. Pensavo fosse immortale, come i suoi eroi d'inchiostro eternamente giovani. Capitava, negli anni, di lasciarli, anche per lunghi periodi, per poi ritrovarli in edicola, più in forma che mai. Pensavo sarebbe successo così anche con Sergio. Dopo ogni nostra chiacchierata al telefono, pensavo: ci risentiremo presto...
E ogni volta che lui - sempre disponibile, attento e gentile - mi sollecitava ad andarlo a trovare a Milano, pensavo (sbagliando!) non fosse il momento giusto, troppo caldo o troppo freddo: però la prossima primavera vado, mi dicevo, magari porto anche i bambini e faccio conoscere anche a loro quel "personaggio" che già conoscono di nome, pieno com'è ogni angolo di casa dei "suoi" fumetti.
Mai rimandare, questa è l'amara lezione.
E al dispiacere per la sua morte si somma quello per non aver raccolto quell'invito. 
Ciao Sergio, già mi manchi.

PS. Coccodrilli. Sergio Bonelli amava i coccodrilli, a casa sua - mi confidò commentando un'immagine (Mister No impegnato a farne fuori uno) che il Secolo d'Italia aveva scelto per illustrare una delle tante doppie pagine che negli ultimi anni abbiamo dedicato alle pubblicazioni della sua casa editrice - ne ha una ricca collezione (di statuine, ovviamente). Chissà se gli piacerebbero i coccodrilli, copia-incollati in fretta e furia, che stanno riempendo le pagine online dei grandi quotidiani, da sempre così avari con lui...
Permettetemelo: in alcuni casi si tratta forse di... lacrime da coccodrillo, il "pentimento" di chi in realtà non l'ha mai veramente digerito.

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