Articolo di Giovanni Tarantino
Dal Secolo d'Italia del 10 gennaio 2012
In genere viene chiamata serie cadetta. Da noi è la serie B, la categoria dei "piccoli". Ma a ben guardare le vette delle classifiche delle seconde divisioni d'Europa, a partire proprio dall'Italia, sembrerebbe che pezzi di storia del calcio si stiano riaffacciando alle ribalte del football continentale proprio dalle serie inferiori.
Non mancano i riferimenti celebri al passato.
Basti pensare che gran parte del movimento calcistico di casa nostra deve molto alle innovazioni di personaggi transitati dal football di provincia. Gipo Viani con la sua Salernitana, Nereo Rocco e il Padova, Corrado Viciani e la Ternana. "Vianema" veniva ribattezzato il sistema di gioco con l'invenzione del libero in onore proprio a Viani.
Ma dalla B è nato anche il catenaccio e il gioco corto, preludio della zona moderna. Sin dalla fine degli anni Quaranta la serie B è sempre stata un laboratorio di idee, schemi e filosofie di gioco. Forse, la naturale "Utopia" del calcio, la terra della sperimentazione creativa, dove lontani dagli assilli e dai riflettori della massima serie, l'innovazione e la creatività applicate al gioco potevano trovare libero sfogo. Del resto non è un caso se il Pescara di Zeman continua a meravigliare in B, dove il tecnico boemo riesce a fare esprimere al meglio le proprie idee ai suoi giocatori, come accadeva, sempre in B, nel Foggia del 1990-91.
Così le classifiche parlano chiaro. Ai vertici dei campionati "inferiori" ci sono autentiche leggende del calcio europeo. Partendo dall'Italia, dove le prime della lista sono Torino, con 42 punti, ed Hellas Verona con 41. Sette scudetti e cinque coppe Italia i granata, uno storico tricolore l'Hellas, con diverse partecipazioni alle competizioni europee per entrambe le compagini. I rimandi storici fanno pensare al campionato 1984-85, quello dello scudetto del Verona di Bagnoli, vinto dopo un lungo testa a testa proprio con il Torino. Quella sfida inedita durata per tutto il campionato, in un decennio dove a farla da padrone erano Juventus, Roma, Napoli, Milan e Inter, rimase alla storia. Alla fine la spuntarono i veneti. Adesso, nella lotta per il primato in B, sono ancora primi i granata guidati da Giampiero Ventura, anche se il Toro ha perso diversi punti di vantaggio rispetto alle inseguitrici. Ma stavolta si gioca in B e in palio non c'è lo scudetto: il lieto fine è possibile sia per il Torino che per il Verona.
Comandano in Inghilterra Southampton e West Ham: solo una coppa d'Inghilterra in bacheca per i primi contro le tre dei secondi. Gli Hammers, tuttavia, si vantano di avere addirittura vinto un Mondiale: erano ben tre i nazionali inglesi del West Ham vincitori della Coppa Rimet del'66, e tutti ebbero un ruolo decisivo nella contestata finale contro la Germania. Ai tifosi del West Ham piace ricordare che furono gli Hammers a battere i tedeschi: tripletta di Geoff Hurst, gol di Martin Peters e Bobby Moore portato in trionfo.
In Francia, la Ligue 2, è dominata da Clermont (34 punti), Reims (33), Bastia (30). Tra queste squadre il glorioso Stade de Reims è un'eccellenza per la B: sei titoli di Francia in bacheca, due coppe nazionali, il Reims è stato per due volte finalista della Coppa dei campioni, nel 1956 e nel 1959, perse entrambe contro il Real Madrid. Erano gli anni d'oro di Just Fontaine, giudicato in patria come uno dei migliori calciatori francesi di sempre, e inserito da Pelè, nel 2004, tra i Fifa 100, l'elenco dei migliori 125 giocatori viventi al mondo. Non sono da meno i campioni di Corsica dello Sporting club de Bastia: un moro bendato come emblema societario, annoverano tra le loro fila leggende del calcio mondiale come Johnny Rep e Alberto Tarantini. Una finale di Coppa Uefa persa nel 1978 contro il Psv Eindhoven, dopo avere eliminato tra gli altri il Torino, il Bastia è tornato quest'anno in Ligue 2, dopo avere vinto lo scorso Championat National, corrispondente della nostra serie C, e sogna adesso la doppia promozione.
In Germania vorrebbe tornare ai fasti di un tempo il Fortuna Duesseldorf, oggi primo in serie B, memore dei suoi ventidue campionati consecutivi giocati in Bundesliga. In cerca di migliori fortune anche gli spagnoli del Deportivo La Coruna, quest'anno impegnato nella seconda divisione. Curioso il caso dei galiziani: giocano in uno stadio monumentale, il Riazor - 34.600 posti - e nel giro di poco più di un decennio sono passati dai trionfi alla B. Nel 2000 il Deportivo ha vinto l'unico campionato della sua storia, in un Paese dove il bipolarismo Real Madrid-Barcellona è storicamente un duopolio, e ha disputato tra il 2000 e il 2005 cinque edizioni consecutive della Champions Legaue, arrivando anche in semifinale nel 2004: lo ricorderanno bene i tifosi del Milan, eliminati dagli spagnoli ai quarti in modo rocambolesco. Dopo aver vinto per 4-1 all'andata il Milan fu sconfitto 4-0 al Riazor. Storie di calcio, dove tutto è possibile, anche che Davide diventi Golia e viceversa. La storia dei campionati di serie B insegna proprio questo.
Giovanni Tarantino
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