sabato 28 luglio 2007

Quando a bruciare è (anche) la vecchia Italia (di Conan)

Quando a bruciare è (anche) la vecchia Italia
di Conan
Dal Secolo d'Italia di sabato 28 luglio 2007
Sandro Veronesi, quando ha scritto il suo ultimo romanzo Brucia Troia, non pensava certo di dare il titolo anche a questa estate italiana di roghi, incendi e falò. Un’estate in cui brucia anche l’Italia dei ritardi endemici, dei soccorsi che non arrivano, delle spiagge abbandonate, degli acquedotti che non funzionano, delle ferrovie che non si costruiscono, brucia e scopre le magagne di un paese che si ritrova sempre, anno dopo anno, uguale a se stesso, uguale all’Italia immobile di quaranta, trenta, venti, dieci anni fa. Bruciasse veramente, tutta intera, questa vecchia Italia immobile e conservatrice, ovvero comunista, democristiana, liberale e repubblicana, socialista e socialdemocratica, radicale e trasformista… Un gran bel falò delle nullità, ecco cosa ci vorrebbe, un cataclisma degno di Nerone per riuscire veramente, finalmente, a ricostruire un’Italia «più bella e più grande che pri»a. Un incendio benefico, che si prenda tutto e tutto insieme: la costituzione sacralizzata e bloccata, le ideologie ammuffite, le identità imbalsamate, la casta politica e le caste della magistratura e di quant’altro, le corporazioni e gli interessi di parte, gli ecologisti duri e puri e i palazzinari di professione. Che si prenda le caste e i libri contro le caste.
Bruciasse veramente, tutta intera, questa vecchia Italia che non sa cambiare, destinata a invidiare i fratelli spagnoli e i cugini francesi. Moderna fenice, bruciasse per rinascere a nuova vita, per riscoprirsi giovane e scapestrata, coraggiosa e volitiva. Per essere costretta a diventare spregiudicata e irresponsabile, a ricostruire, a riscrivere costituzione e leggi, per costruire ponti tra culture e Tav immaginifiche. Per ricominciare a distruggere le brutture e costruire la bellezza. Per darsi una nuova estetica figlia della modernità. Per molti, tutto questo potrebbe diventare un incubo di distruzione: bruciano privilegi e rendite di posizione. Ma per tantissimi, però, sarebbe un elettrizzante sogno riformista di modernizzazione.


PS. Conan non sono io, né so di quale collega sia lo pseudonimo. Sta di fatto che i suoi corsivi sono sempre interessanti e intelligentemente "provocatori". Li pubblico (e raccolgo) qui con l'intento di sottrarli alla breve vita dei quotidiani e confidando di alimentare - se vi va - un confronto sui contenuti.

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