dal Secolo d'Italia di venerdì 21 settembre 2007
Gioco della torre. Tra Grillo e Mastella, chi butterebbe giù? “Questa è semplice, Mastella ovviamente! Non si può stare dalla parte di chi carica la famiglia su un aereo di Stato… Dalla parte di chi ha costruito il suo successo politico sul suo ruolo di eterno moderato, alfiere dell’immobilismo italiano”.
Proviamola più difficile: vediamo, tra Beppe Grillo e Bruno Vespa, a chi lo fa fare un bel volo? “Beh, mi ci faccia pensare… questa è tosta: da una parte la rabbia, la voglia di cambiare, la scompostezza, l’irruenza; dall’altra il salotto buono, la chiacchiera politica, il garbo istituzionale. Ma sì, buttiamo giù il buon Vespa, forse l’Italia ha bisogno di qualche sgrullone d’irriverenza. Credo nel potere taumaturgico della parolaccia”.
E tra Grillo e Veltroni? “Direi giù Grillo, Veltroni non riuscirà a fare nulla, ma almeno a parole dice che l’Italia va cambiata“. Grillo e Berlusconi? Non potrei mai buttare giù Berlusconi, che almeno ci ha provato a cambiare l’Italia, a fare il Ponte sullo Stretto, a fare la Tav, a portare l’Italia in Europa… Tra chi vuole la modernizzazione del Paese e chi no, non posso che scegliere il primo, sempre” .
E tra Grillo e Prodi, chi butterebbe giù? “Beh, poteva farla più difficile: Beppe Grillo ha detto di Romano Prodi quello che tutti gli italiani (in pubblico e in privato) pensano: giù dalla torre Romano Prodi e il suo modo vecchio, rimbambito, biascicante, compromissorio di fare politica: l’Italia non ce la più di una politica che abdica al suo ruolo per limitarsi al piccolo cabotaggio; l’Italia vuole una politica che abbia il coraggio di decidere (e di dividere) per portare avanti il paese”. Tra Grillo e Rosy Bindi? “Ma su, lasciamo stare, non sono domande da farsi…”. Vediamo se mi risponde all’ultima: tra Grillo e la Brambilla, chi farebbe una brutta fine, dipendesse da lei…? “Questa è veramente difficile: non mi faccia rispondere, che è meglio…”.
PS. Conan non sono io, né so di quale collega sia lo pseudonimo. Sta di fatto che i suoi corsivi sono sempre interessanti e intelligentemente "provocatori". Li pubblico (e raccolgo) qui con l'intento di sottrarli alla breve vita dei quotidiani e confidando di alimentare - se vi va - un confronto sui contenuti.
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