dalla prima pagina del Secolo d'Italia di giovedì 20 settembre
Se leggete il Riformista capite alla perfezione cosa è diventato Beppe Grillo per la sinistra italiana: una vera e propria ossessione. Non fanno che parlarne, non ne possono fare a meno, alla stregua di Berlusconi, quasi come Mussolini. Prendiamo, ad esempio, il Riformista di ieri: due pezzi in prima pagina:«Grillo 1», «Grillo 2». Parteciperà Grillo alla manifestazione del 20 ottobre? Sì, forse. No, non se ne parla nemmeno. E poi: cosa pensa Funari di Beppe Grillo? Populista contro qualunquista, uno a zero. Se poi si apre il quotidiano, la sfilza di citazioni continua. A pagina 5, Paolo di Paolo arriva a chiedersi: «Beppe Grillo, con tutto il suo bel daffare di questi giorni, avrà tempo per leggersi i Diari di Hannah Arendts?». Si contnua a pagina 6 con un bel titolone a tutta pagina: «Ecco la normativa che Grillo vorrebbe cambiare». A pagina 7 l'apoteosi: nella rubrica delle lettere un titoletto, «Sul concepimento e su Beppe grillo» e una letterina breve breve: «Grillo proclama di voler distruggere i partiti. Devaste programme». Su Grillo, insomma, la sinistra italiana si sta dimostrando per quello che è sempre stata: impaurita da tutto ciò che si muove nella società reale. Di fronte alle passioni, agli odi, anche agli eccessi e ai malesseri, non riescono che a esprimere fobie e ossessioni e ad alimentarne la carica. Ne parlano solo per esorcizzare l'ultimo, imprevisto, grande nemico. Un nemico di cui però, viene da pensare, in realtà non possono proprio farne a meno: Grillo allora è l'ennesimo incubo collettivo di una sinistra che non riesce a vivere senza incubi, di una sinistra angosciata dalla realtà che, rimasta senza strumenti interpretativi, non riesce a parlare d'altro, spiazzata dal successo di Grillo tra il loro elettorato che pensavano totalmente immune da questo genere di "malattie". Ha ragione sempre il Riformista di ieri che in una notiziola a pagina 7 titola, ancora una volta: «Troppi Grilli per la testa».PS. Conan non sono io, né so di quale collega sia lo pseudonimo. Sta di fatto che i suoi corsivi sono sempre interessanti e intelligentemente "provocatori". Li pubblico (e raccolgo) qui con l'intento di sottrarli alla breve vita dei quotidiani e confidando di alimentare - se vi va - un confronto sui contenuti.
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