Corsivo di Conan
Dal Secolo d'Italia di giovedì 22 novembre 2007
«Attacca il ciuccio dove vuole il padrone», ripeteva qualche anno fa il buon Enzo Palmesano alla redazione di questo giornale rinverdendo (e traducendo) un vecchio proverbio napoletano: «Attacca ’o ciuccio addò vò ’o patrone». È una regola ferrea contro la quale ogni buon giornalista italiano si è dovuto scontrare almeno una volta nel corso della carriera, non solo quando essa è trascorsa all’ombra di un giornale di partito. In questi giorni, quest’antica regola è più evidente del solito per i colleghi che lavorano al Giornale. Ed è per questo che non può che andare tutta la nostra solidarietà, ad esempio, a Filippo Facci che nel suo “Appunto” di ieri si è dovuto aggrappare a una metafora calcistica – «È finito il derby, ricomincia il campionato» – per spiegare la nascita del nuovo partito berlusconiano. Il laico, libertario e anticlericale Facci ha preferito buttarla in metafora, scagliandosi contro il bipolarismo all’italiana e facendo finta di dimenticare il “particolare” che il Partito della libertà nascerebbe dopo un incontro del Cavaliere con il cardinal Bertone.
E non può non andare la nostra sincera solidarietà anche all’inviato e scrittore Stenio Solinas, uno dei protagonisti indiscussi dello sdoganamento della destra culturale italiana (lui sì che ha fatto più di Berlusconi), costretto a sciorinare un’articolessa dalla tesi troppo semplice per una penna così fine. Ma indubbiamente abbastanza semplice da meritarsi la prima del Giornale: senza Berlusconi – ecco il “ciuccio” berlusconiano – la destra italiana sicuramente ripiomberà nel ghetto da cui era uscita grazie alla benevolenza e all’altruismo dell’uomo di Arcore. Insomma:«Chi di Berlusconi guarisce – spiega Solinas – di Berlusconi perisce». In pratica: Berlusconi come medicina e veleno, come re taumaturgo e come boia. Sì, decisamente tutta la nostra solidarietà. Senza alcun rancore.
E non può non andare la nostra sincera solidarietà anche all’inviato e scrittore Stenio Solinas, uno dei protagonisti indiscussi dello sdoganamento della destra culturale italiana (lui sì che ha fatto più di Berlusconi), costretto a sciorinare un’articolessa dalla tesi troppo semplice per una penna così fine. Ma indubbiamente abbastanza semplice da meritarsi la prima del Giornale: senza Berlusconi – ecco il “ciuccio” berlusconiano – la destra italiana sicuramente ripiomberà nel ghetto da cui era uscita grazie alla benevolenza e all’altruismo dell’uomo di Arcore. Insomma:«Chi di Berlusconi guarisce – spiega Solinas – di Berlusconi perisce». In pratica: Berlusconi come medicina e veleno, come re taumaturgo e come boia. Sì, decisamente tutta la nostra solidarietà. Senza alcun rancore.
PS. Conan non sono io, né so di quale collega sia lo pseudonimo. Sta di fatto che i suoi corsivi sono sempre interessanti e intelligentemente "provocatori". Li pubblico (e raccolgo) qui con l'intento di sottrarli alla breve vita dei quotidiani e confidando di alimentare - se vi va - un confronto sui contenuti.
2 commenti:
Solidrietà... solidarietà a tutti i giornalisti di tutte le testate.. Capri espiatori e vittime sacrificali dei voleri capricciosi e danarosi dei loro patroni.... Per il resto si vedrà... Si vedrà Berlusconi e Casini e Fini e Bossi... ma per carità senza chiamare Israele al telefono od improvvisarsi lo Zorro dell'ultim'ora... Non fa chic ma tanto radical...
Che dire di più? Concordo con anonimo. Dopotutto Enzo Biagi docet
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