Corsivo di Conan (Dal Secolo d'Italia di sabato 12 aprile)
Leggete Michele Serra, ascoltate Nanni Moretti e gli altri, riconoscerete il sapore antico di una guerra civile che qualcuno non riesce proprio a considerare finita. Rimasta sotto traccia per le prime settimane, occultata dalla retorica nuovista di Veltroni, il vecchio espediente si è palesato al fotofinish, quando ognuno cerca di sparare le sue cartucce migliori. Doveva essere tutto moderno, come mai visto, diceva l'ex sindaco di Roma. Lo è andato a raccontare nelle piazze d'Italia, ha cercato di convincere se stesso e gli italiani che lui non è come quelli di prima, che lui non odia l'avversario, che lui è un uomo di Stato, un uomo di tutti. Si è spacciato per il Sarkozy italiano, per il grande pacificatore, per l'uomo della patria e della bandiera.Magari Walter ci crede veramente, ma i suoi supporter non ce l'hanno proprio fatta. Sull'orlo della sconfitta hanno ceduto al tic di sempre: all'odio a prescindere, all'invettiva, alla supponenza, alla presunzione. Da una parte (la loro, ovviamente) il bene, dall'altra il male; da una parte i buoni e dall'altra i cattivi; e così Michele Serra ha sentito il bisogno di far uscire il suo commento sul Venerdì di ieri spiegando di aver paura per "l'indifferenza di gran parte dell'elettorato rispetto ai temi della democrazia". Ed ecco come un veltroniano doc vede il confronto elettorale di domani: da una parte i democratici, dall'altra gli antidemocratici. Alla faccia della tranquillità sorridente e della forza tranquilla portata dal leader sul palcoscenico italiano. Sullo stesso tono la dichiarazione di voto di Nanni Moretti, pubblicata sul libro di Micromega, in cui il cineasta spiega "l'abisso (dice proprio così, ndr) politico, culturale ed etico che c'è tra il centrosinistra e la destra" e ribadisce come Berlusconi sia assolutamente "inadatto alla democrazia". Come sempre: la sinistra, secondo loro, sarebbe l'unica depositaria dello spirito democratico. Nulla è cambiato: l'antifascismo militante di ritorno, ecco la vera novità della campagna elettorale della sinistra. Ai temi supplementari.
Conan non sono io, né so di quale collega sia lo pseudonimo. Sta di fatto che i suoi corsivi sono sempre interessanti e intelligentemente "provocatori". Li pubblico (e raccolgo) qui con l'intento di sottrarli alla breve vita dei quotidiani e confidando di alimentare - se vi va - un confronto sui contenuti.
Conan non sono io, né so di quale collega sia lo pseudonimo. Sta di fatto che i suoi corsivi sono sempre interessanti e intelligentemente "provocatori". Li pubblico (e raccolgo) qui con l'intento di sottrarli alla breve vita dei quotidiani e confidando di alimentare - se vi va - un confronto sui contenuti.
1 commento:
Nanni Moretti mi sta simpatico, ma dovrebbe fare film, semmai fare le sue scelte politiche, ma lasciare perdere ogni militanza. Scrittori come Pamuk, pur con le loro idee ed esprimendosi come uomini su questioni civili, non mescolano l'arte con la politica.
Flores D'Arcais mi sta un po' più simpatico da quando ha chesto il boicottaggio delle Olimpiadi cinesi, avvertendo i filocinesi accecati che tra qualche anno rimarranno shoccati davanti alle cifre di una strage che nessuno vede. Ciò non toglie che il suo giustizialismo come strumento politico mi ricorda tanto la Francia del Terrore. Amo troppo la libertà per desiderare d'essere governato da lui e Di Pietro.
Detto questo, Moretti non ha tutti i torti a dire che a destra c'è della gentaglia. Come si fa a mandare al governo uno come Berlusconi, che invita le lavoratrici precarie a sposare suo figlio? Come si fa a seguirlo quando, degno di un personaggio marqueziano, dichiara di voler comprare Alitalia con una cordata che avebbe a capo la sua famiglia? Come si fa a farsi governare da uno che ha interessi ovunque, narcisista e superficiale.
Probabilmente agli italiani piace uno così. A me no.
Per quanto riguarda l'antifascismo, io detesto i totalitarismi e considero i partiti di massa una cariatide della modernità. Noi dobbiamo recuperare il senso della politica nella postmodernità.
Tuttavia è chiaro che se Berlusconi è ridicolo quando si richiama all'anticomunismo, è altrettanto ridicolo il richiamo all'antifascismo di molta sinistra. Le nuove dittature hanno forme diverse, a cercare comunismi e fascismi si perde il senso della realtà.
E' davvero una povera Italia.
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