giovedì 24 luglio 2008

Baci neri e sovversivi (di Miro Renzaglia)

Articolo di Miro Renzaglia
Da il Fondo n. 8 del 21/27 luglio 2008
Black Kiss è un fumetto, o comix: come conviene al linguaggio poliglotta, del 1988. Autore: Howard Chaykin (nella foto). Ambiente è la Los Angeles dell’edonismo reganiano, giustapposto a scenografie gotiche anzichenò. La protagonista è Dagmair Laine, prostituta trans con debita amante, femmina tout court, di fama Beverly, prostituta anch’ella e per di più vampira. Ella, la Dagmair, ha una passione: i pompini. Passione di cui non fa mistero nemmeno sulla sua segreteria telefonica che, più o meno, recita: “Ciao: ti andrebbe di mettermelo in bocca?”.
Ora, Black Kiss torna in questa edizione Purple Press (2008), tradotto da Giovanni Furio.
Da un pompino all’altro, la Dagmair trama, tra mafia, fbi, sette sataniche e strambi di ogni tipo umano, dediti soprattutto a brame sessuali fuor dalle regole, alla ricerca di un sacro-graal-pedo-clero-pornografico, già custodito nelle segrete della videoteca vaticana. Il tutto condito da botte, botti e pompini, violenza proto-quentintarantinesca, indi spettacolare, dialoghi ellittici e pompini, atmosfere vampire, sangue e pompini, anal, fisting, sado/maso, bondage e pompini…
E’ ovvio che si tratta fondamentalmente della storia di una “diversamente abile sessuale” che, per di più, si va a cacciare nel brutto guaio di indagare la simbolica molto contemporanea del frainteso “lasciate che i pargoli vengano a me” (detto en passant, ha voglia Benedetto Sedici a condannare ex cathedra il misfacente chiesasta: la gota impulme continuerà a esercitare sulla tonaca nera una spietata attrazione libidica…).
Il comix ha goduto, negli anni della sua pubblicità, buona audience anche in Italia grazie alla proposta, negli anni ‘90, della rivista Nova Express: il materiale, del resto, prestava e presta soddisfazione a voglie inespresse. Talora: inesprimibili. E, quando lo sono (espresse…), dando quasi sempre adito a sepolcrali imbiancate da parte dei soliti ipocriti.
Prendete, per esempio, il caso di Max Mosley. Generoso e ultra solubile con le di lui accompagnatrici, inventava, per la soddisfazione innocentissima dei suoi gusti sessuali, private camere di compiacenza sado/maso: tra leggere frustatine sulla schiena e pacchere sui relativi fondo, sottomissioni psicologiche ad altrui volontà, intimi ordini espressi gutturalmente in fonico-tedesco, che ben si addice alle circostanze, movenze in ambito simil prigionesco e… altre amenità dedite alla logica del loro uso e consumo gioioso.
Che c’era, anzi: che c’è di male? Serviva che una delle sacerdotesse in fieri, benché riverita di lauta mancia a prescindere, svelasse che la faccenda aveva tenore nella messinscena di un istinto al piacere di dominio e/o sottomissione che, fermo restando l’assoluta complicità e condiscendenza dei praticanti, con reciproco “nulla osta”, tutto fosse lecito? Ma su… Ma via… Ma insomma…
Non ci fosse stata la bizzarra telecamera della moglie prostituta di un agente dell’Intelligence Service londinese, presta all’uso di incastrare il number one della Formula 1, svastiche o non svastiche (anzi NON svastiche, visto che dai filmati non ne compare alcuna…) il tutto si sarebbe svolto in un privato che più privato non si può… E’ stato l’occhio indiscretamente mediatico a imbastardire un giochetto innocente, chissà quante volte giocato nelle stanze da letto planetarie: devoti alla mossa missionaria esclusi, ovviamente… A Mosley, figlio di cotanto Oswald, la simpatia ed il rispetto che ispirano il suo “me ne frego” del vostro disapprovo con annesso rifiuto di dimettersi, per tanto e per ciò, dai suoi incarichi pubblici: ave a lui…
Tornando al comix, mi vien da sospettare - chissà perché - che a scandalizzarsi del ritorno di Black Kiss possano essere gli alfieri
della “famiglia prima di tutto”: del resto, di Cesa, in casa italica, ne abbiamo a bizzeffe… Valga, dunque, l’accenno intelligente di Evola ai riguardi di un eros sperimentabile oltre i minimi meccanicamente riproduttivi: «Quanto alla sua interpretazione morale e cristiana, bisogna rifarsi più o meno al pecca fortiter luterano e all’idea, professata dallo stesso Agostino, secondo cui la virtù può essere peccato quando è improntata dall’orgoglio della creatura decaduta, che di essa trae vanto. In tale contesto, cedere alla carne sarebbe un modo di umiliarsi, di distruggere l’orgoglio dell’IO - dell’ “Oscuro Despota” - persino nei suoi ultimi residui, costituiti appunto dall’orgoglio per la propria virtù. In termini esistenziali, e non morali, l’orgoglio da umiliare col lasciare via libera al sesso e con il non resistere, col “peccare”, ha invece un’attinenza con la limitazione dell’individuo finito, da infrangere mediante una speciale, parossistica esperienza dell’eros…» (Julius Evola, Metafisica del Sesso).
Eh, sì! come cantava Adelmo Fornaciari: “Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress dell’azione cattolica…”.
Anche per questo, è salutare rivolgere un augurante: ben tornata, Black Kiss

Miro Renzaglia è nato a Roma nel 1957. Ha pubblicato Controversi (E.C.D.P. Milano, 1988), I rossi e i neri (Settimo Sigillo, Roma, 2002). Nel 1990 ha fondato la rivista Kr 991 che ha diretto fino al 1999. Suoi testi poetici sono presenti in antologie, riviste e DVD. In qualità di saggista, critico letterario e di costume, collabora (o ha collaborato) a quotidiani, periodici e siti web, fra cui: Secolo d'Italia, Linea, Rinascita, Letteratura Tradizione, Orion, Occidentale, Noreporter. Ha partecipato a molte iniziative di Casapound. Collabora al Progetto Polaris, per il quale ha partecipato alla realizzazione di due DVD: Metastasi e Capitalismo e Multinazionali (Produzione Trifase, Roma, 2004). È autore e performer del concerto di musica-poesia Radiografia di uno sfacelo (CD registrato in proprio, Roma, 2003), rappresentato in diverse città italiane. Blogger molto seguito, ha recentemente fondato il settimanale online Il fondo.

3 commenti:

Roberto Alfatti Appetiti ha detto...

Aggiungo - notizia di oggi, ovvero di ieri - che Mosley è stato risarcito con 76 mila euro dal tabloid inglese "News of the World" perchè il servizio footgrafico «non aveva interesse pubblico»...
Bell'articolo, Miro.

Un abbraccio
Rob

Anonimo ha detto...

ma siccome i Cesa di ogni latitudine non si smentiscono mai, ecco la loro replica:

F1, Mosley resta bersaglio critiche
LONDRA - Nonostante la vittoria contro il tabloid reo di aver violato la sua privacy, Max Mosley continua ad essere il bersaglio delle critiche di numerosi personaggi delle corse che lo accusano di aver tolto credibilità all’istituzione che presiede. Presidente della Fia, Mosley ha rifiutato di dimettersi dopo che il News of the World lo aveva sorpreso in un’orgia sado-maso.

Da più parti gli erano giunte richieste di abbandonare l’incarico, ma Mosley aveva preferito passare al contrattacco, denunciando il domenicale britannico. Giovedì l’Alta Corte di Londra gli ha dato ragione, riconoscendogli un risarcimento di 70mila euro. Ma neppure il verdetto del tribunale britannico ha zittito i suoi numerosi critici. A partire da Jackie Stewart, tre volte campione del mondo di Formula Uno, che si augura un passo indietro di Mosley prima della scadenza del suo contratto (ottobre 2009).

“Non credo che sia un bene per il movimento che ci sia gente che non vuole stringergli la mano - le parole di Stewart -. E non penso neppure che questa sentenza sia in qualche modo un incoraggiamento a proseguire il suo mandato”. Ancora più dura la reazione di Paul Stoddart, ex proprietario della scuderia Minardi: “Numerosi capi di stato non vogliono più farsi vedere accanto a Mosley. Il principe di Bahrain non lo vuole nel suo stato e anche il Primo ministro australiano si è rifiutato di incontrarlo. L’istituzione (Fia) è completamente priva di credibilità. Anche diverse aziende internazionali non vogliono essere riconducibili a Mosley, per ciò che ha rappresentato e continua a rappresentare”.

Saluti romani, robè...

Roberto Alfatti Appetiti ha detto...

Aggiungo che oltre ai Cesa -rimanendo in casa Udc :) - ci sono tanti Cosimo Mele... moralizzatori... ultras cattolici a parole... e poi... razzolano male e ruzzolano politicamente...
Noi, almeno, siamo fieramente peccatori.
Saluti laziali.
Rob