giovedì 6 novembre 2008

Davide e la cinghia: "Io combattente figlio di una hippy" (intervista di Fabrizio Caccia a Davide Di Stefano)

Articolo-intervista di Fabrizio Caccia
Dal Corriere della Sera del 6 novembre 2008
ROMA — «Io lo so, voi pensate che noi siamo i fascisti che vanno in piazza Navona, la trovano piena di comunisti e allora cominciano a picchiare i ragazzini. Ma io c'ero, il 29 ottobre. Ed ero quello con la cinghia in mano, una cinta di cuoio con la fibbia di bronzo zazà, ZetaZeroAlfa. Ora è distrutta...».
Sì, è proprio lui quello mandato in onda da «Chi l'ha visto?», si chiama Davide Di Stefano, è uno dei capi del Blocco Studentesco, ha 22 anni e studia Scienze politiche a Roma Tre: «Figlio di Patrizia, un'ex hippy che oggi prepara marmellate in campagna, e di Luigi, socialista e scrittore. Son diventato fascista nel 2001, quando al mio liceo, il "Socrate" della Garbatella, volevo prendere parte all'occupazione contro la Moratti. Ma quelli del collettivo "Dante Di Nanni", dal nome di un partigiano, mi mandarono via. Perché io, romano da 9 generazioni, difendevo a spada tratta la romanità e l'Impero».
Davide la sera consegna le pizze a domicilio, guadagna 400 euro al mese e vive nel palazzo occupato di Casa Pound. Era presente anche lunedì sera al blitz contro la Rai, in via Teulada. Lettura preferita: Diario di uno squadrista toscano, di Mario Piazzesi. È fidanzato con Priscilla, 18 anni, fascista come lui. «È tutto merito di Priscilla — dice — se è venuta a galla una verità diversa sugli scontri di piazza Navona. Perché Priscilla, coraggiosissima, in quei secondi di caos è rimasta in piedi sul camioncino e con una Sony ha filmato tutto, anche quando mi son fatto dare la cinta da Cristopher, 16 anni, e mi sono scontrato con quello là». «Quello là», dice Davide, non era però un ragazzino. E nel filmato di Priscilla — messo già in rete su YouTube — si vede bene: «È uno con la barba e il bomber blu, è un ultratrentenne dei Rash, Red and Anarchist Skin Heads — spiega Davide — Nel loro sito, Militant, i Rash dicono chiaramente che il loro sport preferito è la caccia al fascista. Erano i Rash che non ci volevano far passare quella mattina col camioncino. È con loro che c'è stato il primo scontro alle 11. Noi li spingevamo perché volevamo passare e quelli allora hanno cominciato con le cinghie e i caschi. Così ci siamo difesi...».
Davide, sulla spalla destra, ha tatuato un teschio con una rosa tra i denti: «È un simbolo della X Mas, ma per me vuol dire, soprattutto, ridere in faccia alla morte. Io però non sono un violento, io sono solo un combattente. Combatto da sempre per la libertà e la giustizia sociale. Scusate: ma che dovevo fare? Farmi menare per risultare simpatico? Se c'è uno che mi dice: tu non passi, tu oggi non manifesti, io non scappo».
A proposito. C'è una canzone del gruppo ZetaZeroAlfa che s'intitola Cinghiamattanza: «Uno, mi sfilo la cinta; due, inizia la danza; tre, prendo la mira; quattro, cinghiamattanza..». Pare che sia il ballo preferito da quelli del Blocco: «Sì, ma mica ci alleniamo durante la settimana a fare a cinghiate — dice Davide —. Quello è solo un gioco tra camerati, nel ballo le cinte non hanno mai le fibbie, sono cinghiate che non fanno male». Sarà. Il Blocco, però, in piazza Navona, anche dopo, ha risposto in maniera paramilitare. Con una falange armata di bastoni tricolori. «Eravamo solo in tre a sapere di quei 30 bastoni nascosti sul camioncino — confessa Davide —. Ce l'eravamo portati perché conosciamo i nostri polli e già da qualche giorno il clima era cambiato. Alla sinistra radicale, specie a Rifondazione, non andava bene che il movimento procedesse unito: né rossi né neri ma liberi pensieri... Così, hanno pensato bene di distruggere quell'unità. Quando il giorno dopo, allo sciopero generale, ho visto Bonanni che parlava dal palco di piazza del Popolo piena di palloncini colorati, mi sarei voluto ammazzare. La normalizzazione era compiuta».
Fabrizio Caccia

2 commenti:

Anonimo ha detto...

poveretto

francesco 84 ha detto...

Poverino...l'amico suo un piccolo studente di 19 anni,Francesco Polacchi,un paio d'estati fa ha accoltellato al petto un uomo di 37 anni.tra l'altro lui ha 26 anni e non 22.tutti i media a pubblicizzarli.Che star mediatiche questi non conformi.....