Da il Fondo del 5 febbraio 2009

I suoi numi tutelari sono quegli artisti sensibili alla comunicazione di massa, che hanno fatto i conti col mondo del fumetto e delle immagini riprodotte a stampa, Oyvind Fahlström e Roy Lichtenstein, nonché Gianfranco Baruchello, dal quale egli mutua la scelta della figurazione in miniatura e l’idea di accogliere il pensiero scritto tra gli strumenti del linguaggio pittorico» (Claudia Salaris).
Potremmo andare avanti per ore, giorni ed orologi impazziti nella scansione temporale ma potremmo anche smettere di parlarne come disse ed ancor direbbe un mio amico a proposito di Emil Cioran: «Di lui si può dire tutto ed il contrario di tutto. Poi si potrebbe anche tacere. E di ciò non se ne avrebbe a male». Il suo sito (www.pabloechaurren.com) è tutto un movimento di parole, segni e colorazioni. Nato nel 1951 e figlio d’arte, Pablo Echaurren si dedica alla figurazione nelle sue molteplici espressioni sin dai diciotto anni. Suoi i “quadratini”, smalti, collage, acquerelli, opere su carta, acrilici, ceramiche, fumetti & vecchie carte futuriste, arazzi, libri, sceneggiature, poesie visive vere e proprie, cultura e controcultura in arti applicate a miscela esplosiva… Colori, colori in mostre e retrospettive, qui e nell’altrove…
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Susanna Dolci è caporedattore de il Fondo.
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