lunedì 30 marzo 2009

Born to kill, ecco i robot da guerra (di Antonio Albanese)

Articolo di Antonio Albanese (nella foto a sinistra)
Da Geopolitica.info del 30 marzo 2009

STATI UNITI - «Le macchine emersero dalle ceneri dell'incendio nucleare. La loro guerra per sterminare il genere umano aveva infuriato per anni e anni. Ma la battaglia finale non si sarebbe combattuta nel futuro: sarebbe stata combattuta qui, nel nostro presente... Oggi». Chi non ricorda le frasi iniziali di TheTerminator, cult movie del 1984 di James Cameron, con un fantastico Arnold Schwarzenegger nel ruolo di uno spietato androide modello T-800? E come non ricordare anche che tutti i terminator erano creature di Skynet, sistema computeristico diffuso, assai simile a quella rete, internet, che collega il mondo oggi. «Il sistema andò online il 4 agosto 1997. Skynet cominciò a imparare a ritmo esponenziale. Divenne autocosciente alle 2:14 del mattino, ora dell'Atlantico, del 29 agosto», recita la stessa pellicola per spiegare la guerra nucleare e il conseguente conflitto tra umani e cyborg.
Questa è fantascienza, si tratta di un bellissimo ciclo di film che tra cyborg spietati assassini e uomini in fuga narra di un ipotetico futuro, ma la fantascienza bellica è molto più vicina alla realtà di quanto non si possa pensare. Anzi, siamo al primo passo che porterà nel settore una rivoluzione tecnologica pari a quella che l’I-pod ha prodotto nel settore della riproduzione musicale.
Gli Usa, oggi, dispongono di un nuovo gruppo di guerrieri che combatte sotto le sue insegne, un gruppo che ha salvato migliaia di vite e che ha disinnescato altrettanti Ied (Improvised explosive device) in Afghanistan e Iraq: i robot da combattimento, i droni. Gli Usa hanno iniziato la loro guerra in Iraq senza disporre di alcun drone di terra e con un pugno di Uav in cielo, tutti disarmati. Nel 2004 c’erano 150 robot di terra, un anno più tardi 2400. Oggi ci sono oltre 5300 droni volanti e oltre 12mila macchine da combattimento al suolo. Si tratta della prima generazione di questi mezzi, un po’ come fu la Ford modello T per il settore automobilistico, armati e disegnati per le più disparate operazioni militari, letali e non. Potremmo dire che la “rivoluzione robotica” nel warfare (affari di guerra) è alle porte...

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