Dal Secolo d'Italia di mercoledì 13 maggio 2009
La passione per l’investigazione. La curiosità che porta alla scoperta di realtà sotterranee – o underground – nell’ambito di un viaggio in una zona d’Italia “segreta”. Il fascino del mistero … Tutti elementi che hanno da sempre affascinato un certo humus di destra. A concludere la trilogia dedicata a Triora, il “paese delle streghe”, arriva adesso in libreria l’ultimo lavoro di Ippolito Edmondo Ferrario, dal titolo Le notti gotiche di Triora (Fratelli Frilli editori, pp. 294, euro 12). Lo scrittore e mercante d’arte milanese con questo lavoro completa l’opera su Triora cominciata con Il pietrificatore di Triora e proseguita da Il collezionista di Apricale. Un trilogia noir che si aggiunge ai recenti saggi, sempre di Ferrario, Mercenari, Italiani in Congo: 1960, (edito da Mursia), e Il segreto del Castello di Milano (sempre da Mursia).
Ma cosa è il nome di Triora? Borgo medioevale fortificato nell’entroterra di San remo, è conosciuto per il processo alle streghe avvenuto nel 1587. Sulla nomea di “paese delle streghe” Triora ha costruito la sua fama e la sua fortuna turistica. Esiste però una Triora completamente sconosciuta, sotterranea, fatta di antiche cisterne, acquedotti, passaggi sotterranei e antichi sepolcreti. Un universo misterioso che nasconde terribili segreti su cui si staglia una forza oscura e terribile che affonda la propria origine nella storia del paese.
«Ora quest’energia tenebrosa sta per essere liberata», come annuncia il libro di Ferrario. Spetterà a Leonardo Fiorentini, protagonista della trilogia e alter ego dell’autore, rivestire, suo malgrado, i panni di sgangherato e approssimativo investigatore e speleologo per affrontare la più grande calamità che rischia di travolgere il borgo. Un tipo sui generis Fiorentini: la musica di Giovinezza come suoneria del cellulare, si diletta a collaborare col nostro Secolo, «l’unico giornale che mi pubblica». Il personaggio inventato da Ferrario ha in realtà diversi punti in comune con un altro investigatore sgangherato e “involontario”, il Lazzaro Santandrea protagonista dei romanzi di Andrea G. Pinketts. «Un duro, ma non troppo – come è stato definito dai fan sul web – come tutti i duri che si rispettino, e che si facciano rispettare. Lazzaro beve forte, fuma il si garo, bazzica brutti giri e ha un gancio destro micidiale. Però, benché sia un duro, non guida, vive con la mamma e gli viene l’ansia se si parla di traslocare, anche se è solo un trasloco al piano di sopra. Insomma, è un duro dal cuore tenerissimo ». Caratteristiche che ne fanno senz’altro un fratello maggiore di Fiorentini. Entrambi sono in qualche modo reduci degli anni Ottanta, bevitori e vagabondi della Milano da bere che fu, fascio-libertari avversi a tutti i conformismi e i facili luoghi comuni... Ed entrambi attraversano un’umanità varia che vive tra i locali di Brera e il mondo della moda o dell’arte, le palestre di culturismo e di arti marziali, i raduni dei paracadutisti o degli alpinisti, le discoteche o le gallerie d’arte. Entrambi sono maledettamente e simpaticamente milanesi... Leonardo, dal canto suo, insieme a numerosi personaggi che si accalcheranno nelle quasi trecento pagine della storia, vedrà alternare in ordine sparso speleologi, necromanti di provincia, albergatrici di montagna, santoni depravati, giornalisti della riviera di Ponente, scrittori, parà della Folgore, esorci sisti, e altri pittoreschi e insoliti protagonisti. La storia è apertamente ispirata alle esplorazioni dello Scam (l’Associazione Speleologia Cavità Artificiali Milano; www.milanosotterranea. com ) che da più di vent’anni conduce ricerche speleologiche nel sottosuolo milanese e italiano. Gianluca Padovan, che è il presidente dell’associazione stessa e uno speleologo di fama internazionale, è infatti uno dei protagonisti di quest’ultimo noir che vede i ricercatori milanesi in trasferta nel piccolo borgo dell’entroterra ligure. Il libro nasce dalla volontà di rendere sensibile il pubblico al fascino del sottosuolo e dei misconosciuti tesori che esso spesso cela. Come quando nel 2008 proprio lo Scam presentò al comune di Triora un progetto di studio, completamente gratuito, sulle opere sotterranee di approvvigionamento idrico del borgo stesso, che per motivi mai resi noti non venne approvato.
Questo ed altro si trova all’interno de Le notti gotiche di Triora, luogo che nella sua realtà risulta fantastico, che ha stimolato la fantasia di Ferrario, il quale nel 2004 ha anche ricevuto la cittadinanza onoraria dal Comune del borgo ligure. Un modo come un altro per concludere il cerchio che congiunge l’immaginazione con la realtà.
Giovanni Tarantino è nato a Palermo il 23 giugno 1983. Attento indagatore delle culture e delle dinamiche giovanili, collabora con il Secolo d’Italia. Si è laureato in Scienze storiche con una tesi dal titolo Movimentisti. Da Giovane Europa alla Nuova destra.
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