mercoledì 11 novembre 2009

La ministronza, fogne e topi fascisti: com'è scontata una certa satira (di Valter Delle Donne)

Articolo di Valter Delle Donne
Dal Secolo d'Italia di mercoledì 11 novembre 2009
Roma. Fosse stata Rosy Bindi la protagonista de La ministronza (Grrrzetic editore), raccolta di vignette contro Giorgia Meloni, Repubblica avrebbe già lanciato una raccolta di firme on line, le donne del Pd avrebbero presentato un'interrogazione parlamentare e qualcuno, a sinistra, avrebbe già chiesto il sequestro del libro. Speriamo che non lo faccia nessuno a destra, sebbene l'"opera" del vignettista Alessio Spataro (all'attivo collaborazioni con il manifesto e Liberazione) sia di quelle che ti fanno interrogare su fino a che punto si possa insultare una persona spacciando il tutto per satira. In questi casi il politico è al bivio tra due opzioni: il metodo D'Alema. Vedi la querela a Forattini per una vignetta e la relativa richiesta di risarcimento danni. E il metodo Andreotti. Neppure un film come Il Divo che lo descrive come l'incarnazione di tutti i misfatti d'Italia, lo ha spinto a intervenire per tutelare la sua immagine. Anche la Meloni ha preferito un'alzata di spalle e una risata. A riprova, la quarta di copertina del libro di Spataro, nato da una serie di vignette sul blog, cita una frase del ministro della Gioventù rilasciata a Grazia: «C'è un fumettista che ha un blog e mi ha preso di mira. La prima puntata era molto divertente. Gli volevo scrivere, poi è diventato troppo volgare e ho desistito».
Quanto volgare? Meglio risparmiare i dodici euro del libro e accontentarsi della nostra sintesi. In copertina c'è appunto Giorgia Meloni nelle fogne accanto a un topo, mosche e scarafaggi. Testo neanche troppo sottointeso, «fascisti carogne, tornate nelle fogne». Nelle storie la "ministronza", raffinato neologismo, è ignorante, parla in greve dialetto romano, non si lava, passa il tempo parlando con topi (ex missini), facendo sesso con suoi ammiratori dediti a perversioni "dannunziane". Spataro, come i bambini dell'asilo, si diverte un mondo a giocare con la popò. In ogni storia ci sono peti, escrementi e water. E dove c'è la carta, fosse anche il discorso per il 4 novembre, diventa carta igienica per la ministra. Immancabili le mosche, che circondano lei e gli altri esponenti politici dell'ex An. Questo il livello dei testi: la Meloni in chat con la Pd Paola Concia che la invita a un convegno. Questa la risposta della ministra: «A lesbica de m... Hai rotto er c...». Ci si aspetterebbe che un libro del genere sia relegato alle bancarelle dell'usato. Macché. L'anteprima nazionale c'è stata a Lucca Comics, la principale rassegna dedicata al fumetto italiano. Non solo. La copia del libello che è arrivata in redazione era in bella evidenza in una libreria dietro Piazza Navona, tra le novità editoriali accanto (non metaforicamente) alle ultime opere di Philip Roth, Cristina Comencini e Antonio Tabucchi. Basta così poco per finire su uno scaffale? Una serie di disegnini da liceali e un profluvio di insulti?
A spiegare il senso dell'operazione "culturale" è lo stesso Spataro sul suo blog. «L'antologia raccoglie tutti gli squallidi episodi del blog sulla ministra fascista, più uno inedito». L'autore è arrivato persino a pubblicare l'elenco dei pc che si sono collegati al suo sito. Ne ha "intercettati" due collegati dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Da qui la sua deduzione: «Sono spiato dalla ministra». Ma perché volare così basso? Magari a spiarlo è stato lo stesso Berlusconi, incuriosito dal suo spettacolare talento. Ma la cosa più volgare di tutto il blog è un autoreferenziale trafiletto di un giornale (al quale collabora lo stesso Spataro) che lo accosta ad Andrea Pazienza. Questa sì una vera bestemmia. Certe vignette starebbero bene (al massimo) su Il Vernacoliere, pur con minore verve comica rispetto agli standard del sulfureo mensile livornese.
Inquietante, semmai, che di tanti esponenti di spicco di quel che è stata Alleanza nazionale, l'anticonformista intellettuale siciliano abbia colpito guardacaso l'unica donna diventata ministro. Il tutto all'insegna del più banale maschilismo da caserma. Sarebbe questa la nuova satira della sinistra?

3 commenti:

Elena ha detto...

mi sono andata a vedere il fumetto su Internet. è volgare e .cosa peggiore, non fa per niente ridere. Sembra scritto da un bambino per cui la "cacca" è automaticamente comica.

Elena ha detto...

Ne ha da imparare, prima di avvicinarsi al Vernacoliere...

Unknown ha detto...

Abbiamo, per anni, lasciato il monopolio della "cultura" alla sinistra. Adesso basta! finiamola di tollerare e di commentare con spirito democratico tutta la melma che la mancina produce. Questa gente deve finirla di poter pontificare senza che da parte nostra arrivi una valida replica. Come? Arliamone...