martedì 15 dicembre 2009

Howe "eroe" su facebook parla di integrazione. «I fischi a Balotelli? Il razzismo è solo un pretesto»

Dal Secolo d'Italia di martedì 15 dicembre 2009
Quindicimila sono i fans iscritti alla sua pagina su facebook. Altrettanti (altre, per lo più) hanno creato il gruppo “Anch’io voglio incontrare Andrew Howe al distributore di merendine”. Duemila le più ardite: “Io il Kinder Bueno glielo darei”. Lo spot televisivo, nel quale la ragazza porta a casa l’autografo ma non cede l’ultima merendina al nostro giovane campione, è diventato un vero e proprio tormentone sul social network.
«Però lo rifarei», ci dice Andrew con la necessaria autoironia. Tramite la sua faccia pulita, infatti, a godere di preziosa visibilità è l’atletica leggera e una disciplina in particolare, il salto in lungo, di cui è stato vicecampione mondiale (a Osaka, nel 2007) e detiene tutt’ora, con 8,47 metri, il record italiano. Italianissimo, perché anche se è nato a Los Angeles e suona (la batteria) in una band di alternative rock dal nome “straniero”, i Craiving, ha cittadinanza e soprattutto cuore verde, bianco e rosso. Anzi, biancoceleste, ché, da reatino, è tifosissimo della Lazio.
Nessun problema d’integrazione nella sua storia di nero. Quando sente parlare di razzismo “salta” in piedi. «Non c’è nessuna emergenza – ci dice – e non potrebbe essere diversamente. Gli italiani all’estero, penso agli States, sono stati discriminati come e più dei neri. Anche per questo sono un popolo più tollerante di altri». Non sono gli insulti a Balotelli a dimostrare il contrario. «Conosco bene Mario, è un ragazzo buonissimo, ma in campo non è un esempio di sportività ed esasperato com’è finisce per esagerare. Chi lo attacca, però, non è razzista, usa il colore della pelle come pretesto».
Non nasconde, al riguardo, l’apprezzamento per la battaglia culturale e politica di Gianfranco Fini, tanto da aver partecipato, lo scorso 10 novembre, alla presentazione del libro del presidente della Camera, Il futuro della libertà (Rizzoli). «Mi piace molto la persona e le idee che porta avanti. Il valore della meritocrazia, ad esempio, di uguali opportunità di partenza per tutti». Poi vinca il migliore. Anche superando gli incidenti di percorso, nello sport come nella vita. E malgrado gli infortuni e la recente operazione al tallone d’Achille – oltre ai suoi impegni da «metallaro»: un disco dei Craiving in uscita – Andrew ha già ripreso ad allenarsi duramente in vista degli Europei di Barcellona del 2010. E ai ragazzi manda a dire: «Non cercate scorciatoie. Non mollate mai. Testa alta, fiducia in voi stessi e sacrifici. Le soddisfazioni arriveranno».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

se prima c'erano dei dubbi, ora che ha mostrato di apprezzare il presidente della camera c'e' solo una certezza: howe e' un coglione

Roberto Alfatti Appetiti ha detto...

Opinione che sarebbe legittima se non fosse resa anonimamente. Meglio coglione che anonimo, in ogni caso.