martedì 5 gennaio 2010

Tutto il calcio minuto per minuto, cinquant'anni e non sentirli (di Michele de Feudis)

Articolo di Michele De Feudis
Dal Secolo d'Italia di martedì 5 gennaio 2009
Cinquant'anni e non sentirli. “Tutto il calcio minuto per minuto”, trasmissione cult in onda sulle frequenze di Radio Rai, registrò la prima puntata il 10 gennaio del 1960 e cambiò per sempre la domenica degli sportivi. Una sequenza fitta di collegamenti dai campi della serie A, interventi brevi, sintesi delle azioni salienti delle partite e interruzioni mozzafiato per annunciare il gol decisivo: un menù perfetto per gli appassionati di pallone. Il format (importato dalla Francia sulla falsa riga di “Sport et musique” e adattato da Guglielmo Moretti), nonostante l'età, conferma nella peculiarità del racconto radiofonico la sua forza propulsiva. Ma cosa ha reso indissolubile il legame tra la narrazione di una prodezza firmata da un numero dieci e le migliaia di tifosi italiani che passano due ore incollati ad una radiolina? Innanzitutto la qualità professionale dei giornalisti che rendevano unica la diretta: Nando Martellini, Adone Carapezzi, Beppe Viola, Piero Pasini, Ezio Luzzi, Enzo Foglianese (solo per citarne alcuni) erano vere firme della testata sportiva della Rai. La loro voce? Come il pennello di un artista che affrescava le geste dei calciatori, moderni eroi novecenteschi. Alcuni avevano una competenza specialistica fuori dall'ordinario: Sandro Ciotti, da giovanissimo calciatore della Lazio nel primo dopoguerra, leggeva i duelli tattici tra i moduli predisposti dagli allenatori con immediatezza, svelando agli ascoltatori ogni arcano che sottintendeva lo schieramento di una determinata formazione.
Se la radio è sinonimo di libertà, di viaggio e di scoperta, sintonizzarsi sulle onde Rai consentiva di attraversare l'Italia a qualsiasi latitudine accompagnati da una cronaca sobria e composta. L'equilibrio contro la faziosità: le logiche commerciali delle tv a pagamento – con telecronache sempre un po' sbilanciate a favore della squadra che ha più abbonati al “pacchetto calcio” – erano di là da venire e la partigianeria era davvero bandita. “Clamoroso al Cibalì” resta un “refrain” imperdibile di un'Italia che si riconosceva in un canovaccio sportivo dove il gesto tecnico era indiscutibilmente al centro del palcoscenico. E le polemiche si assopivano lungo il tragitto che andava dal terreno di gioco agli spogliatoi, senza bisogno di processi postumi. Domenica prossima su Radio 1, dalle 8.30 alle 9.30 e poi dalle 14 fino alla fine delle partite la Rai celebrerà il genio giornalistico delle voci sportive d'Italia.
Michele De Feudis è giornalista e scrittore, redattore di Epolis e collaboratore di varie testate tra cui il Secolo d'Italia e Il Tempo.
Scrive di libri, cinema, politica e calcio per quotidiani nazionali. Ha curato il libro Tolkien, la Terra di Mezzo e i miti del III millennio, edito da L'arco e la corte (Bari).
Dal 17 novembre cura, con Roberto Alfatti Appetiti e Giovanni Tarantino, "Sognando Beckham", le pagine che il Secolo d'Italia dedica allo sport ogni martedì.

2 commenti:

giovanni fonghini ha detto...

Non sono mai stato uno sportivo (nel senso di non praticante: alle medie il mio insegnante Pippi D'angelo mi diceva che avevo l'idiosincrasie per la ginnastica), però per una strana vendetta del destino per anni ho frequentato e frequento grandi sportivi (dirigenti, giornalisti, allenatori, calciatori; due per tutti - non se ne abbiano a male gli altri- : Carlo M. Cardoni, organizzatore di grandi tornei calcistici nazionali e dirigente di vertice della Viterbese Calcio e Massimilano Mascolo, caporedattore di Raisport). Insomma, pur non giocandolo, ho dovuto masticare tanto di quel calcio, che alla fine sono quasi un cultore della materia, perlomeno sul piano storico.
La foto di Sandro Ciotti di questo articolo mi onorgoglisce anche come Viterbese, in quanto il mitico Sandro, dalla voce inconfondibile, in gioventù vestì la casacca della squadra della mia città di Viterbo, la Viterbese per l'appunto.
Per meglio documentarsi rimando alla lettura dei libri dell'amico Massimiliano Mascolo.

Roberto Alfatti Appetiti ha detto...

Grazie dell'annotazione, Giovanni. Mi procurerò senza indugio i libri di Massimiliano Mascolo.
Rob