martedì 4 maggio 2010

Dal "barone" Causio al "barone" Evola: l'autobiografia di Carlo Maria Maggi tra Msi e Juve (Michele De Feudis)

Articolo di Michele De Feudis
Dal Secolo d'Italia di martedì 4 maggio 2010
Il “Barone” Franco Causio e il Barone Julius Evola: pallone, racconti sugli anni settanta e non solo. Una parentesi sportiva in una autobiografia che è un diario esistenziale, per osservare gli anni di piombo anche attraverso la prospettiva di un trentacinquenne impegnato politicamente in un'Italia lacerata da una terribile guerra civile permanente. Così le acrobazie degli eroi bianconeri si intrecciano con i ricordi del consiglio nazionale del Fuan, nel 1956 a Roma con Arturo Michelini, le riunioni politiche con le domeniche allo stadio. “L'ultima vittima di Piazza Fontana” (Editoriale Chiaravalle, pp. 355, euro 26, tel. 0131.821454) è l'autobiografia di Carlo Maria Maggi, prima militante delle organizzazioni giovanili del Msi, poi di Ordine Nuovo. Sulle vicende processuali del “medico dei poveri” veneziano molto ha scritto Pietrangelo Buttafuoco su “Il Foglio” e molto ha fatto in Parlamento il senatore di An Giulio Maceratini: arrestato nel 1997 nell'ennesima inchiesta per Piazza Fontana, Maggi ha trascorso svariati anni in carcere prima delle definitive assoluzioni nel 2003 e 2004. Non a caso Enzo Tortora, in piena bagarre processuale, gli scrisse una lettera eloquente di cui riportiamo un passo: “E una parola non posso dirle. Quello che solo chi non sa, può consigliare: “dimentichi”. Non dimenticherà, non dimenticheremo”.
L'autore dedica un intero capitolo della sua narrazione al tifo per la Juventus. “Prima di trattare (..) dei miei prolungati guai giudiziari, mi permetto di indugiare ancora un momento in ricordi piacevoli per parlare di un'altra mia grande passione, forse ancora più importante di quella politica: l'amore per lo sport, in particolare per il calcio”. La febbre bianconera nasce addirittura nel 1946, l'8 dicembre, con un Bologna-Juventus finito 0-0. Tra i ricordi delle prodezze di Carlo Parola e la formazione titolare della Vecchia Signora declamata senza indugi il medico veneto ricorda il suo peregrinare per l'Italia al seguito della squadra, tra beffe vere (Fiorentina-Juventus dell'11 maggio del 1975, con un 4-1 per i viola che allontanò definitivamente il sogno scudetto) e presunte (lo 0-0 in trasferta ad Udine, con rigore calciato fuori da Franco Causio, appena trasferitosi in Friuli dopo una lunga militanza alla corte di Trapattoni). Dal 1979 al 1987 Maggi ebbe la possibilità di conoscere personalmente tutti i suoi beniamini, alle premiazioni del torneo della Giudecca, promosso dallo Juventus club “Giampiero Boniperti”. Infine l'ultimo aneddoto: il vecchio militante ordinovista confessa con candore di non essere mai passato alle vie di fatto negli scontri politici, ma di aver boxato come un pugile in una sola occasione: durante una discussione con un acceso tifoso interista, abbattuto con un preciso “uppercut”...
Michele De Feudis è giornalista e scrittore, redattore di Epolis e collaboratore di varie testate tra cui il Secolo d'Italia e Il Tempo.
Scrive di libri, cinema, politica e calcio per quotidiani nazionali. Ha curato il libro Tolkien, la Terra di Mezzo e i miti del III millennio, edito da L'arco e la corte (Bari).
Dal 17 novembre 2009 cura, con Roberto Alfatti Appetiti e Giovanni Tarantino, "Secolo Sportivo", le pagine che il Secolo d'Italia dedica allo sport ogni martedì.

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