Sottoscrivete l'appello: lunga vita al Secolo d'Italia
Il “Secolo d'Italia” esiste da quasi 60 anni. Rappresenta una memoria storica, una voce libera, una tradizione culturale e giornalistica che con continuità e coerenza (e anche tra tante difficoltà) ha raccontato il punto di vista di una comunità umana e politica. Ma soprattutto ha raccolto nei decenni il contributo, le riflessioni e le firme di intellettuali e scrittori che hanno coralmente edificato un patrimonio che sarebbe riduttivo ricondurre a una singola sigla di partito.
Il “Secolo d'Italia” costituisce oggi l'unico centro di raccolta di documenti e articoli indispensabili per conoscere, studiare e approfondire la storia della destra italiana. Nell'ultimo periodo ha con spirito d'indipendenza e senza mai piegarsi al gossip interpretato una voce critica all'interno del centrodestra utile ad avviare una riflessione e un dibattito al di là e oltre i muri ideologici del Novecento. Oggi il “Secolo d'Italia” ha bisogno del sostegno di tutti, di chiunque, giovane o anziano, parlamentare, giornalista o semplice cittadino, vuole difendere la libertà di stampa, il pluralismo, la tradizione culturale della destra e di chiunque creda che al nostro paese sia più utile la vivacità delle idee che gli slogan di una piatta propaganda. Per tutte queste ragioni chiediamo una firma per continuare a vivere e per proseguire nel nostro lavoro quotidiano, aggiungendo ogni giorno un “pezzetto” di politica viva a una storia che è stata nobile e che vorremmo fosse ancora lunga.
3 commenti:
L'appello io l'ho già sottoscritto e credo che tutti gli uomini liberi nel pensiero dovrebbero fare lo stesso, da qualunque parte politica provengano. La voce fuori dal coro del Secolo d'Italia dà molto fastidio ai padroni del vapore, anzi al padrone che incarica i suoi lacchè di fare il lavoro sporco per lui. Quindi lunghissima vita al Secolo d'Italia.
l'appello l'ho sottoscritto anch'io che sono di sinistra, perchè anche se spesso non sono d'accordo con loro, se non potessi più leggere le loro opinioni mi sentirei meno libero e più solo.
Raffaele Morani
Giù le mani dal Secolo!
Mi ha fatto tremare di rabbia la puntuale ricostruzione fatta dal pezzo di Flavia Perina sul vergognoso meccanismo imbastito per mettere a tacere una voce ritenuta "stonata". Questo giornale è il simbolo di una comunità di persone con valori radicati. Ora una parte di destra: la più populista, la più demagogica, la più autocratica vorrebbe con un colpo di spugna cancellare una testata che per molti è un simbolo?? e con quale accusa? lesa maestà? indipendenza di pensiero?? Non si cancellano così quasi 60 anni di storia del giornalismo. Caro Roberto io sto con voi, contate su di me per qualsiasi iniziativa: giù le mani dal Secolo!
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