Recensione a cura di Giorgio Messina
Da Fumetto d'Autore del 25 gennaio 2011
Il titolo di questo volume non lascia dubbi. Anzi è una dichiarazione di intenti bella e buona. La critica “da destra” nel mondo del fumetto esiste e combatte insieme a noi. Se pensavate che il rapporto tra la carta stampata dei quotidiani e le nuvole parlanti dei fumetti si sublimasse con gli allegati editoriali di La Repubblica, con gli inserti del Fatto Quotidiano o del Manifesto, o ancora con le tavole pubblicate sull’Unità, questo libro vi farà ricredere raccontandovi che dal 2006 sul quotidiano Secolo d’Italia il giornalista Roberto Alfatti Appetiti parla di fumetto, dei suoi eroi e dei suoi protagonisti e lo fa appunto “da destra” ma rivolgendosi ai lettori di ogni età e inclinazione culturale e politica.
Il Fondo Magazine di Miro Renzaglia nella sua collana libraria raccoglie in volume 4 anni di articoli vergati da Alfatti Appetiti che si occupa nei suoi scritti soprattutto di fumetto a dimensione “popolare” e da edicola ma senza farsi e farci mancare incursioni nel fumetto d’autore con articolesse appassionate dedicate a Marjane Satrapi, Hugo Pratt e Magnus, ma anche a Holly e Benji e a Supergulp, sino ad arrivare a raccontare un inedito Filippo Ciolfi, fondatore della storica Editoriale Eura scomparso recentemente e che da giovane fu ufficiale della RSI. Alfatti Appetiti ha il grande merito di parlare di fumetto come un appassionato che vuole parlare ad altri appassionati, ma riesce a essere “strano” attrattore anche per coloro che magari di nuvole parlanti non ne hanno mai masticato più di tanto perché dai “giornalini” e dai “giornaletti” era meglio stare lontano essendo subcultura per bambini. Il giornalista del Secolo con una prosa avvincente riesce a trasportare il lettore nel mondo immaginato de “gli ultimi eroi… d’inchiostro” (così recita il sottotitolo del volume) permeando l’atmosfera di quella sana patina genuinamente trasognata che fa solo bene alla diffusione di un genere di intrattenimento come il fumetto che è arte e come ogni forma d’arte, nonostante sia una delle più giovani, sa parlare a tutti in una dimensione estetica che è soprattutto “popolare”.
Nel volume spiccano interviste a Sergio Bonelli, Roberto Diso (uno dei pochi autori del fumetto dichiaratamente “di destra”), Giancarlo Manfredi, Roberto Recchioni e si parla anche dell’Eternauta, ma tutti gli articoli sono imperdibili, per l’argomento e il taglio “nuovo” e “originale” rispetto alla letteratura di genere vista sinora. Si compone così nelle pagine del volume, articolo dopo articolo, un affresco unico nel suo genere e un punto di vista finalmente diverso nel panorama della critica italiana dedicata al fumetto. Roberto Alfatti Appetiti è la vera novità, tutta da scoprire, nell’ambito del giornalismo di professione che si occupa di fumetto. Lodevole dunque l’iniziativa dell’editore di “secolarizzare” con questo volume articoli che altrimenti avrebbero avuto solo una vita cartacea effimera all’interno dell’edizione del quotidiano (che dura solo 24 ore) per poi continuare a farsi leggere magari su internet che però non consente la materialità della carta e dell’inchiostro, condizione necessaria per ottenere un posto d'onore nella propria libreria. L'introduzione del volume è di Roberto Recchioni e la prefazione è di Errico Passaro.
Giorgio Messina
All'armi siam fumetti
Testi di Roberto Alfatti Appetiti
Editore: Il Fondo Magazine (I Libri de Il Fondo)
Brossurato, b/n, 210 pagine, 12,50 euro
Acquistabile anche su Feltrinelli.it
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