Eroi d’inchiostro col cuore a destra
Articolo di Miska Ruggeri
Da Libero del 5 febbraio 2011
Il Secolo d’Italia vende ormai pochissime copie. Ma, almeno per quanto riguarda le pagine culturali, è un vero peccato. Come dimostra Roberto Alfatti Appetiti che in All’armi siam fumetti. Gli ultimi eroi... d’inchiostro (I libri de “Il Fondo”, pp. 206, euro 12,50) ha raccolto articoli sulle “nuvolette parlanti” e interviste, a big del settore quali Sergio Bonelli o Gianfranco Manfredi, pubblicati sul quotidiano finiano dal 2006 a oggi.
Ne vien fuori un’antologia che spazia da Hugo Pratt a Max Bunker, da Demian ai giapponesi Holly e Benjji. Tutti analizzati nei dettagli con acribia e gusto per il particolare nascosto. Anche se l’impegno principale di Alfatti Appetiti è rivolto nel mettere in rilievo il lato destrorso, o addirittura fascista, dei suoi personaggi preferiti. Ecco così l’antieroe indisciplinato e gaudente Mister No, un anarco-individualista di destra; lo sfaticato Andy Capp, rappresentante dell’altro ’68, quello anglosassone, che se ne frega della società e della lotta di classe; l’apolide Corto Maltese, fuori posto in un mondo dove tutto è elettronica e industrializzazione; l’Alan Ford caro ai militanti di CasaPound; Lo Sconosciuto, “fascio” senza nome dalla parte del torto... Tutti di certo assai più camerati di Gianfranco Fini. Il volume sarà presentato oggi pomeriggio alle 17,30 presso il Caffé letterario in via Ostiense 95 dall’autore con il direttore del Secolo d’Italia Luciano Lanna, dal docente di Sociologia urbana Massimo Ilardi e dal giornalista ed editore Miro Renzaglia. Seguirà aperitivo e concerto jazz.
Miska Ruggeri
Ne vien fuori un’antologia che spazia da Hugo Pratt a Max Bunker, da Demian ai giapponesi Holly e Benjji. Tutti analizzati nei dettagli con acribia e gusto per il particolare nascosto. Anche se l’impegno principale di Alfatti Appetiti è rivolto nel mettere in rilievo il lato destrorso, o addirittura fascista, dei suoi personaggi preferiti. Ecco così l’antieroe indisciplinato e gaudente Mister No, un anarco-individualista di destra; lo sfaticato Andy Capp, rappresentante dell’altro ’68, quello anglosassone, che se ne frega della società e della lotta di classe; l’apolide Corto Maltese, fuori posto in un mondo dove tutto è elettronica e industrializzazione; l’Alan Ford caro ai militanti di CasaPound; Lo Sconosciuto, “fascio” senza nome dalla parte del torto... Tutti di certo assai più camerati di Gianfranco Fini. Il volume sarà presentato oggi pomeriggio alle 17,30 presso il Caffé letterario in via Ostiense 95 dall’autore con il direttore del Secolo d’Italia Luciano Lanna, dal docente di Sociologia urbana Massimo Ilardi e dal giornalista ed editore Miro Renzaglia. Seguirà aperitivo e concerto jazz.
Nessun commento:
Posta un commento