martedì 19 settembre 2023

Sei ore da perdere, di Robert Brasillach


 Novità 26 Settembre 2023

ROBERT BRASILLACHSei ore da perdere

Un noir degno del miglior Simenon scritto dall’ormai disilluso cantore della «giovinezza fascista».

Collana Di là dal fiume e tra gli alberiTraduzione Alessandro BernardiniIntroduzione Roberto Alfatti AppetitiPostfazione Fausta GaraviniEuro 22,00 / Pagine 248Formato 14 x 20 cmBrossura filo refe con bandelleEdizione numerata da 1 a 1000ISBN 9791281519022

Nota editoriale:

Nella Francia occupata dai tedeschi, nel 1943, un giovane ufficiale, Robert B., rientra a Parigi dopo più di tre anni di prigionia. Nell’attesa di un treno che, dalla Gare de Lyon, lo riporti finalmente a casa, ha un pugno di ore da perdere nella capitale e un impegno da assolvere: trovare Marie-Ange, la ragazza che il suo compagno dell’Oflag in cui erano rinchiusi, Bruno Berthier, ha conosciuto durante una breve licenza dal fronte e di cui è rimasto innamorato.Ha inizio così una ricerca attraverso una città che non ha più nulla della Parigi da Robert conosciuta prima della guerra: strade vuote di automobili, mercato nero, code, vetrine spoglie, un’atmosfera di paura, rabbia, disordine morale, troppo volti sconosciuti, nessun volto che riesca a risplendere nel ricordo. Via via che le ore scorrono, la ricerca assume i contorni di una vera e propria inchiesta, perché anche la polizia è intanto sulle tracce di Marie-Ange, resasi irreperibile: il corpo del suo ex marito è stato infatti ritrovato alla frontiera franco-belga, in un camion contenente merci di contrabbando. E perché? C’erano ancora rapporti fra loro? Che ne è stato del figlio che avevano messo al mondo?In Sei ore da perdere, Robert Brasillach costruisce un perfetto noir alla Simenon dove una struttura a incastro illumina di volta in volta gli indizi in vista della loro finale collocazione, ma traccia altresì un crudele quanto illuminante ritratto di una capitale in tempo di guerra dove il senso del «tragico sociale» fa strame di ogni illusione sul passato e sull’innocenza dei suoi protagonisti. Scritto di getto in pochi mesi, pubblicato come feuilleton per il settimanale «La Révolution nationale» dal marzo al giugno del 1944, questo poliziesco d’atmosfera è l’ultima prova narrativa di Brasillach e un’ulteriore conferma, qualora ancora ce ne fosse bisogno, del suo grande talento di narratore.

Robert Brasillach (1909-1945) fu giornalista e critico militante, saggista, ma soprattutto romanziere (Le voleurs d’étincelles, 1932; L’enfant de la nuit, 1934; Le Marchand d’oiseaux, 1936; Comme le temps passe, 1937, edizione italiana, La ruota del tempo, Settecolori, 1985; La Conquerante, 1942). L’attrazione della rivoluzione fascista (insieme con i miti corneilliani), si tradusse in lui in quel singolare romanzo che è Le sept couleurs (1939, traduzione italiana, I sette colori, SE, 2019). Alla liberazione, nel 1944, venne processato e condannato a morte per collaborazionismo. Una domanda di grazia indirizzata al generale de Gaulle e firmata da molti intellettuali rimase senza effetti: Brasillach fu fucilato il 6 febbraio 1945.

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