giovedì 27 settembre 2007

Lodoli con Veltroni, An lo sfida: e i tuoi scritti céliniani?

Alessandro Trocino sul Corriere della Sera di oggi raccoglie commenti sul mio articolo di ieri su Marco Lodoli, il "céliniano" democratico
Lodoli con Veltroni, An lo sfida: e i tuoi scritti céliniani?
Articolo di Alessandro Trocino
Dal Corriere della Sera di giovedì 27 settembre 2007
MILANO - Che ci fa nel Pd il figlio anagrafico di un fascista e letterario di Cristina Campo, Céline e Anna Maria Ortese? Le domande se le pone in un doppio paginone il Secolo d'Italia, ormai specializzato nello scovare intellettuali di destra astutamente mimetizzati a sinistra. Il « céliniano democratico» Marco Lodoli, dice il Secolo, nonostante il buon esempio paterno si appresta a diventare un «marziano nel Pd». L'autore del Diario di un millenno che fugge, non si scompone: «Al Secolo mi tengono d'occhio perchè mio padre, che ha 95 anni, è stato un fascistone. Però in parte è vero quel che scrivono. I miei riferimenti letterari non sono a sinistra: Landolfi, Ortese, Dostoevskij. Faccio una letteratura spiritualista. Ma sono anche attento alla periferia, alla scuola, alla società. Facevo parte del cristianesimo socialista. E della sinistra mi piacciono i valori della solidarietà». Sì e il Pd che c'entra? «Ho 50 anni, sono curioso. Anche se non so bene in che lista sono finito». Marcello Veneziani non approva: «Per carità, no n è grave, ma una letteratura che non vuole essere banale deve stare lontana dalla politica. Ma con questa versione ecumenica del veltronismo ci può stare anche uno scrittore non di sinistra. Del resto Veltroni ormai è il nostro Dostoevskij e gli scrittori sentono il richiamo: senza di lui si resta fuori dal giro». Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e scrittore, maneggia con cura il concetto di destra: «In Italia da tempo c'è una cultura di autori reazionari, in senso nobile, intercettati per esempio da Adelphi. Ma la destra oggi una Campo non saprebbe come gestirla. Lei è tradizionalista, metterebbe in difficoltà tutta questa proposopea occidentalista. Oggi la destra è Oriana Fallaci non Cristina Campo».

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Avevo già letto, questa mattina, il pezzo del 'Corriere' relativo a Lodoli e al tuo bellissimo articolo, ricco di riferimenti e rimandi.
Ormai sei entrato nel gran circuito politico-intellettuale...
Complimenti e... continua così

Maurizio Cichetti

Anonimo ha detto...

Condivido l'opinione di Buttafuoco. Uno che sembra aver capito cos'è la vera destra: occidentalista, capitalista, giudaico-cristiana, americanista, conservatrice più che reazionaria, ben calata nel moderno e in rincorsa di un postmoderno che non capisce bene.
In ogni caso la scelta di Lodoli non la capisco comunque, visto che la sinistra è a suo modo conservatrice, progressista per obbligo (eh, col PIL non ce n'é, a destra come a sinistra...) economicista e moralista. Libertaria zero, ancora meno della destra.

Roberto Alfatti Appetiti ha detto...

Grazie Maurizio!
La vera destra... di destre ce ne sono più d'una...
Riguardo a Lodoli, credo abbia ragione Veneziani, la sirena Veltroni esercita negli ambienti intellettuali una certa fascinazione. Deluderà, come ha già deluso molti amici suoi. Penso a De Gregori, che lo conosce bene. Dare ragione a tutti - nel breve termine - può generare consenso e alimentare aspettative, quando a medio e lungo termine devi iniziare a fare delle scelte e portarle a compimento... ecco che inevitabilmente scontenti qualcuno. Veltroni è, a mio parere, un grande bluff, l'ultima carta giocabile per un centrosinistra disperato. Le contraddizioni interne della sinistra, che stanno portando Prodi alla... fossa... seppelliranno anche Veltroni.