domenica 30 settembre 2007

Nico Orengo (La Stampa): «Anche Céline nel Pd».

Nico Orengo non ha colto il senso (a giudicare dal commento) del mio articolo Marco Lodoli, il "céliniano" democratico, e deve aver letto - di sfuggita - quello del Corriere della Sera, Lodoli con Veltroni, An lo sfida: e i tuoi scritti céliniani? In ogni caso... grazie dell'attenzione.Marco Lodoli
Scrittore, Il Secolo d'Italia gli ha dedicato due pagine: «Figlio di fascista, democratico céliniano».

Anche Celine nel Pd
di NICO ORENGO

Povero Marco Lodoli. Non lo sgridavano i suoi colleghi di «Diario» per lo sue letture e lo sgrida oggi il «Secolo d’Italia» perchè legge Céline, Campo, Landolfi e l’Ortese, definiti scrittori di «destra», inammissibili per uno come lui che si presenta nelle liste del neonascente Pd. Non c’è nulla che faccia peggio alla letteratura che essere etichettata politicamente. «Viaggio al termine della notte» o «Il mare non bagna Napoli» sono letteratura di destra o di sinistra? Se n’è discusso alla nausea. Basta, è solo grande letteratura.

nico.orengo@lastampa.it

(fonte: Tuttolibri, in edicola sabato 29 settembre)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sì. Al di là del condivisibile, la letteratura è letteratura e basta, sembra che il buon Orengo abbia letto il tuo articolo al contrario.
Comunque...

Roberto Alfatti Appetiti ha detto...

Figuriamoci se mi metto a "sgridare" Lodoli, mi ha regalato giornate di straordinario godimento letterario. Era, semmai, un'ironica pungolatura, fermo rimanendo l'apprezzamento per l'uomo e il romanziere, quali che siano le sue idee politiche. Con chiunque parlo - di letteratura - non manco mai di promuovere Lodoli.

Anonimo ha detto...

Già. Ci conosciamo da anni e conosco la tua ammirazione per Lodoli.
Orengo ha letto il tuo pezzo da prevenuto, e un po' superficialmente.