Corsivo di Conan
Dal Secolo d'Italia di martedì 18 dicembre 2007
Chi conosce bene le stanze di via dell’Umiltà e, soprattutto, chi ha frequentato via del Plebiscito e di Arcore, chi è riuscito ad adattare la propria pellaccia politica ai tic e ai desiderata del “grande capo”, chi ha saputo negli anni adeguarsi ai limiti invalicabili (non scritti ma che tutti conoscono), sa interpretare molto bene tra le righe del comunicato-lenzuolo di Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto pubblicato integralmente sul Giornale di ieri. L’elenco infinito di addebiti che Bondi e Cicchitto fanno a Gianfranco Fini può, infatti, essere così sintetizzato: «Attentato di lesa maestà».
Ecco infatti, in sostanza, al di là del merito di ogni singola critica, qual è il vero retropensiero della lunga filippica. Non si spiegherebbe, altrimenti (giusto per fare un esempio), l’accusa di aver avviato per le elezioni europee del 1999 l’iniziativa del «cosiddetto Elefantino», definita «bizzarra» dal coordinatore e dal vice di Forza Italia. Accusa reiterata per l’ipotesi di un’alleanza strategica tra destra e cattolici: «Ancor più bizzarra», la definiscono, sprezzanti, ma per nulla argomentanti Bondi e Cicchitto. Insomma, l’accusa è quella di avere la ridicola pretesa di voler fare politica. Nella sostanza, il discorso del duo forzista si concretizza nella totale insofferenza per chi non vuole, e non accetta, di rimanere in quello che qualcun altro ha stabilito come l’unico posto possibile. L’insofferenza per chi, nonostante si sia dimostrato nei fatti un alleato affidabile, ha continuato imperterrito a pensare di poter far politica con la propria autonomia intellettuale. L’insofferenza per chi non ha accettato di diventare suddito di un imperatore onnipotente, onnisciente e onnipensante (che pensa lui per tutti gli altri). Si, è vero, hanno ragione Bondi e Cicchitto: la destra italiana non è mai entrata a far parte di quell’esercito di signorsì che troppe volte circondano i regnanti. E ne va orgogliosa. Perché, dove c’è una maestà da ossequiare, mai criticabile, lì, purtroppo, non esiste più la politica.
Conan non sono io, né so di quale collega sia lo pseudonimo. Sta di fatto che i suoi corsivi sono sempre interessanti e intelligentemente "provocatori". Li pubblico (e raccolgo) qui con l'intento di sottrarli alla breve vita dei quotidiani e confidando di alimentare - se vi va - un confronto sui contenuti.
3 commenti:
ok! ho meso il link del suo blog nel mio, tra i preferiti!
:-) a presto!
GB
http://lostonato.ilcannocchiale.it/
Grazie Giambattista, ti ho linkato anche io!
A presto.
Roberto
Qui c'è la risposta di Fini.
http://anprogettolaquila.blogspot.com/
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