lunedì 17 dicembre 2007

Niente contro Mike Bongiorno, ma la destra che c'entra? (di Luciano Lanna)

Corsivo di Luciano Lanna
Dal Secolo d'Italia di sabato 15 dicembre 2007

Niente contro Mike Bongiorno, anzi. L’amarcord dei giovedì sera inchiodati da bambini a guardare il suo “Rischiatutto” è uno dei migliori ricordi degli anni Settanta in versione nazionalpopolare e da immaginario condiviso degli italiani. Ma è proprio fuori luogo – a leggere ieri su Repubblica Francesco Merlo – sostenere la presunta adozione di Bongiorno da parte della destra italiana: «Povero grande Mike nella mani della destra». Il giornalista catanese riferisce infatti che il celebre conduttore televisivo starebbe addirittura per assurgere a «erede di quei servitori della Cosa Pubblica di cui nella destra italiana si è perso il seme». Una conclusione che Merlo ricaverebbe dal fatto che da qualche anno si lancerebbero appelli per convincere il capo dello Stato a nominare Mike senatore a vita. E che sarebbe confermata dalle parole di Fedele Confalonieri secondo cui Bongiorno «ci ha aiutato a guardare il futuro con ottimismo».
Be’, continuiamo a non capire. Sappiamo Merlo troppo accorto – e per tanti motivi fine conoscitore della vera destra italiana – per prendere simili abbagli. Cosa c’entra lo stesso Confalonieri con la destra politica e culturale italiana? Eppure il giornalista – che pure, a suo uso, cita nell’articolo un campione della cultura di destra come Leo Longanesi – arriva a commentare: «La destra italiana non ha bisogno di mandare Mike Bongiorno al Senato, ma piuttosto dei Sarkozy al governo; non dei simpatici, rassicuranti, vecchi campioni dell’intrattenimento professionale, ma giovani che svettano sulle macerie della guerra fredda…». E chi è, da destra, a non essere d’accordo? Merlo, invece, continua, domandandosi come questa stessa destra italiana – stanca «di rubare i simboli alla sinistra» e di non essersi mobilitata in passato per altre personalità che meritavano – «possa riconoscersi in Mike Bongiorno». Ribadiamo: niente contro il simpatico conduttore, ma forse la «caricatura» in ballo in tutta questa vicenda è solo quella di una destra che esiste solo nell’immaginazione di Merlo.
Luciano Lanna, laureato in filosofia, giornalista professionista dal 1992 e scrittore (autore, con Filippo Rossi, del saggio dizionario Fascisti immaginari. Tutto quello che c'è da sapere sulla destra. Vallecchi 2004), oltre ad aver lavorato in quotidiani e riviste, si è occupato di comunicazione politica e ha collaborato con trasmissioni radiofoniche e televisive della Rai. Già caporedattore del bimestrale di cultura politica Ideazione e vice direttore del quotidiano L'Indipendente, è direttore responsabile del Secolo d'Italia.

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